Matteo Marani, presidente della Lega Pro, a margine dell’evento del premio dedicato a ‘Renato Cesarini’ a Fermo, è intervenuto ai nostri microfoni. Le prime battute sono state sulle semifinali di andata dei playoff: “Sono state due partite molto belle, molto divertenti e molto intense. Il Cesena si è trovato avanti, poi il Lecco ha accorciato le distanze. Tra Foggia e Pescara è stata una partita piena di colpi di scena. Questo conferma che i playoff sono una formula vincente, una formula che funziona, che piace”. Marani continua: “Il dato forse più importante di queste due partite – al di là dei gol e delle emozioni in campo – sono gli stadi pieni, esauriti in entrambe le città. E ci prepariamo adesso per il ritorno a Pescara e Cesena: anche lì avremo il sold out. E poi ci aspettano le due grandi finali. Ricordo le date: il 13 e il 18 di giugno sarà in campo la Lega Pro per stabilire la 4ª promossa. Io credo che questi playoff siano un inno al calcio, al gioco, allo spettacolo, al divertimento. È chiaro che, come tutti i play off, gli scontri diretti a volte possono essere un po’ spietati per chi va fuori, per chi perde. Però devo dire che dal punto di vista dell’interesse ne genera uno enorme e gigantesco”.
Il presidente della Lega Pro commenta poi la retrocessione di piazze importanti come Benevento, Perugia, Brescia e SPAL: “Ovviamente per queste società mi dispiace. Per loro questo qui è un momento difficile. Quello che voglio dire a queste società è che le aspettiamo, che troveranno un campionato che si sta organizzando bene, un campionato in cui ci sono ottime squadre e grandi piazze. Anche loro avranno modo di confrontarsi con squadre molto importanti. Ricordo che la Lega Pro già quest’anno aveva tantissime squadre con un grande tradizione e grande blasone”. E sulle neopromosse dice: “Ci sono le neopromosse, le abbiamo festeggiate a Firenze qualche qualche giorno fa. Ci sono anche lì squadre molto importanti, famose. Su tutte cito il Catania che ovviamente è quella con maggiore tradizione. Però ci sono anche realtà molto molto interessanti, magari un po più piccole che però poi offrono grandi occasioni anche per affacciarsi nel professionismo. Oggi siamo a Fermo, direi che la Fermana da questo punto di vista è la dimostrazione che si può fare calcio in C se lo si fa in maniera misurata e stando attenti ai costi“.
Sul futuro del calcio italiano Marani commenta così: “Dobbiamo pensare al futuro, questo è il punto. Pensare al futuro significa investire – e lo dobbiamo fare tutti – in un processo di cambiamento, di innovazione, di coraggio anche nel cambiare. É chiaro che questo modello arriva dagli anni gloriosi del calcio italiano, ma oggi è un po’ in difficoltà . Lo dimostra purtroppo il fatto che l’Italia che non è riuscita a qualificarsi agli ultimi due Mondiali. In generale abbiamo dei nodi da sciogliere. Ecco, io credo che questo obblighi tutti noi che siamo in questo momento dentro al calcio a ragionare per un calcio italiano che deve tornare a essere uno dei primi al mondo. Io non posso pensare che il calcio italiano non sia tra i primi al mondo”.
Intervista di Davide Balestra
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