Solamente pochi mesi fa, la Serie C cambiava volto. Matteo Marani ne è diventato presidente prendendo il posto di Francesco Ghirelli dopo le sue dimissioni nel dicembre 2022. Marani, giornalista e dirigente sportivo, è riuscito a spuntarla su Marcel Vulpis con 39 voti contro 15. I punti cardine della propria campagna riguardavano la sostenibilità economica, la valorizzazione della Serie C e dei giovani. Per riuscire nell’ultimo intento, il presidente ha deciso di avere al proprio fianco Gianfranco Zola, esperto nel settore, mentre l’altro vicepresidente è Giovanni Spezzaferri. Ad un centinaio di giorni, 135 per l’esattezza, dalla propria elezione, Marani ha rilasciato un’intervista al Corriere della Sera per un primo resoconto della sua esperienza da presidente della Serie C.
In merito ad uno dei principi fondamentali su cui il presidente ha deciso di puntare, ossia la sostenibilità economica, Marani ha commentato così: “Il gigantismo è il vero male. La sostenibilità la nostra stella cometa, ma dovrebbe esserlo per tutto il movimento. Spesso la C viene usata come capro espiatorio, ma senza polemizzare ricordo che il nostro indebitamento è un ventesimo rispetto alla serie A. Sono finiti i tempi in cui ogni estate sparivano moltissimi club”. Alla domanda su come fosse stato possibile migliorare la situazione, il presidente ha risposto: “Dal punto di vista dei controlli e dell’assistenza siamo un esempio. E lo dico senza problemi perché il merito è di chi mi ha preceduto. Il nostro rigore è un’ancora di salvezza. Il calcio ha commesso un grande errore…”.
In aggiunta, Marani ha parlato dei programmi e obiettivi prefissati per la sua prima stagione intera da presidente: “Vogliamo far crescere il prodotto e per questo stiamo trattando i diritti tv. E intendo incrementare il dialogo con le altre Leghe. Siamo una risorsa, non un problema. Se non funziona la C, ne risente tutto l’ambiente. Siamo il campionato dei giovani, una riserva per A e B, ma anche per la Nazionale. Abbiamo aumentato del 200 per cento il premio di valorizzazione per chi usa i ragazzi del proprio vivaio. I prestiti, anche per volere della Fifa, sono il passato. E Zola, proprio sui giovani, sta facendo un grande lavoro“. Infine, ha espresso la propria opinione a proposito del sempre più frequente fenomeno delle seconde squadre: “Al momento c’è solo la Juve. Adesso dovrebbe entrare l’Atalanta tra le ripescate. Altre non hanno dato seguito all’interesse iniziale. Il nostro è un segnale di disponibilità e di collaborazione. I club andrebbero ringraziati”.
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