La rivincita di Bleve: “A Carrara sto vivendo la mia seconda vita”
Il portiere della Carrarese ha rilasciato un’intervista ai nostri microfoni per raccontare la sua stagione
Marco Bleve è stato uno dei giocatori simbolo della stagione della Carrarese. Il portiere dei toscani si è rivelato solidissimo tra i pali, mantenendo la porta inviolata in 19 partite su 38 totali. Oltre ad essere un pilastro in campo, Bleve è un punto di riferimento all’interno dello spogliatoio.
La sua stagione e quella della Carrarese rimarranno per sempre nella storia della Serie C. Le emozioni sono tante, specie in una città che vive per la propria squadra: “Questa vittoria non ha un valore preciso e tutto ciò ti rende molto orgoglioso. Vedere la gente piangere di gioia per una promozione che mancava da tanti anni ti fa capire che rimarremo nella storia. Vedere così tanti tifosi allo stadio, i bambini festeggiare, riaccendere l’entusiasmo in una città come Carrara è bellissimo“.
Bleve ha confessato che, dopo stagioni complicate, quest’anno ha vissuto il suo riscatto: “Sì, è stata la stagione del riscatto. In settimana ho parlato con Mattia Finotto e pensavamo a quanto sia importante fare la scelta giusta. Anche io, come lui, sarei potuto andare in un’altra squadra. Invece, sono venuto a Carrara e ho vinto i playoff. Sto iniziando una nuova vita calcistica”.
Il portiere giallazzurro ha parlato del rapporto con i genitori, specie con suo padre. Inoltre, Bleve ha svelato i retroscena del suo trasferimento alla Carrarese, raccontando che cosa l’ha convinto a sposare la causa gialloazzurra. Infine, Marco ha parlato del rapporto speciale con il suo allenatore Antonio Calabro e ha commentato il proprio futuro.
Il rapporto con suo papà e la decisione di trasferirsi a Carrara
Bleve prosegue il racconto parlando dell’importanza di suo papà: “Ho trasportato anche mia mamma e mia nonna a guardare il calcio, ma la persona con cui mi confronto di più è mio padre. Anche lui ha giocato a calcio e, quando è arrivata la proposta della Carrarese, mi ha detto: “Sei un pazzo a lasciare il Lecce e scendere di due categorie per giocare titolare”.
“Le chiamate del direttore sportivo e del presidente della Carrarese mi hanno convinto. Quando qualcuno ti vuole così tanto come mi ha voluto la Carrarese e si raggiunge il giusto accordo economico va bene scendere di due categorie. Ho capito subito che era giusto accettare l’offerta”.
Il ricordo di Lecce, il rapporto con Calabro e la sua prossima squadra
Bleve, ha parlato del suo rapporto con il mister Calabro: “Non c’è mai stato il distacco allenatore-giocatore. Lo conoscevo già perchè siamo della stessa zona, ci incontravamo al mare e parlavamo di calcio. Non mi sarei mai aspettato che diventasse il mio allenatore. Qualche parola in dialetto ci scappa, è un rapporto intenso”.
“Sono un leccese che ha giocato a Lecce per molto tempo. La difficoltà nella scelta di cambiare squadra era legata al lasciare tutto ciò che, da anni, ti circonda. Mi sento quasi tutti i giorni con i ragazzi. Non è stata una scelta facile ma ha ripagato. Sono molto contento per il loro campionato. Futuro? Dovrei cominciare il ritiro con il Lecce. Alla dirigenza della Carrarese ho detto la mia, vedremo cosa succederà”.