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Papà Verratti ringrazia il Pescara per un regalo speciale

Verratti Instagram

Marco Verratti non ha mai dimenticato il Pescara. La sua Pescara. Su Instagram il centrocampista del PSG e della Nazionale ha ringraziato il club biancoazzurro per un regalo speciale. Verratti ha immortalato suo figlio Tommaso mentre esibisce con orgoglio il retro della sua maglia personalizzata. Sulle spalle ‘Tommy’ e poco più giù il numero. Quale? Ovviamente, rigorosamente, il 10. Quel 10 che papà Marco ha portato da predestinato quando è esploso nel Pescara. Quel Pescara a cui Verratti ha riservato un tag accompagnato da 3 emoji: mani giunte, un cuore, e una faccina sorridente con una gocciolina di umile imbarazzo in segno di apprezzamento per la spontaneità del pensiero.

Verratti, il Pescara e le origini mai dimenticate in barba alle polemiche

Sia chiaro, non è la prima volta che Verratti utilizza i social per mandare messaggi d’amore al Pescara. D’altronde è una delle sole due squadre in cui ha giocato in carriera dopo il passaggio dal settore giovanile alla prima squadra nel 2019 e un triennio da favola, culminato con la promozione in Serie A nel 2012. Quell’estate si trasferì in Francia. Il resto è storia, tanto da rendere semplicemente superfluo elencare la nota miriade di titoli vinti una volta salutati compagni di squadra come Immobile e Insigne, pure lanciati ad altissimi livelli in quella squadra formato macchina da gol allenata da Zdeněk Zeman, che da Verratti rimase folgorato per caso nel corso di un allenamento. Quando era ancora uno sconosciuto.

Verratti

Verratti è profondamente radicato alle sue origini, orgogliosamente italiano. In barba alle polemiche innescate da alcune dichiarazioni rilasciate recentemente a Sportweek: “Sono arrivato da un paesello abruzzese come Manoppello a una capitale come Parigi, dove sei immerso in tante culture, in un’età in cui ci si forgia il carattere. Parigi è una città fantastica e questo Paese mi ha dato molto. Anche per questo mi sento molto francese, pur restando italiano. Un giorno chiederò la nazionalità, visto che anche i miei figli sono nati qua. E apriti cielo. Ma fino a un certo punto perché il sangue di Andrea e Matteo, venuti alla lucei a Parigi, è abruzzese. Con il Pescara nel cuore e come una seconda pelle.

A cura di Marco Festa