Le parole del neopresidente nerazzurro Giuseppe Marotta a “La Notte della C” sul tema delle seconde squadre
La notizia era nell’aria ormai da settimane, ma ora è arrivata anche l’ufficialità. Giuseppe Marotta è il nuovo presidente dell’Inter, prenderà il posto di Zhang. Nella mattinata di oggi, martedì 4 giugno, è stato diramato il comunicato dal club nerazzurro.
L’ormai ex dg nella serata del 3 giugno era presente a Milano in occasione de “La Notte della C“. Una serata di gala per la Serie C NOW, in collaborazione con Sky Sport, dove è stato svelato il nuovo logo.
“Desidero ringraziare Oaktree per la fiducia dimostrata nel darmi questa opportunità di lavorare al fianco loro e del Consiglio di Amministrazione. Questa nomina è un riconoscimento del fantastico lavoro svolto dalle molte persone che hanno gestito il Club negli ultimi tre anni. Sono orgoglioso di far parte dell’Inter e dibasico il mio impegno nei confronti della Società“. Queste le prime parole del nuovo presidente dell’Inter.
Una carriera all’insegna del calcio. Iniziando dalla sua Varese, per passare poi alla Juventus e terminare all’Inter. Tante vittorie, tanti trofei in bacheca, tanti giovani scoperti e tanti progetti realizzati tra cui la Juventus Next Gen ovvero la seconda squadra bianconera.
Marotta nella Notte della C si è soffermato sull’argomento seconde squadre per lui che è stato il precursore in questo ambito. Prima dell’addio alla Juventus, costituì la Juventus Next Gen nel 2018.
Un passaggio che il nuovo presidente nerazzurro commenta: “Quando ero alla Juventus eravamo stati i primi a creare l’U23, poi c’è stata l’Atalanta“.
Se alla Juventus, come all’Atalanta, la creazione della seconda squadra è stata possibile e ha portato a dei risultati anche notevoli, sembra più difficile la realizzazione di questo tipo di progetto in casa Inter.
La spiegazione l’ha data proprio il nuovo presidente nerazzurro: “Poi noi come Inter abbiamo il problema delle strutture, non abbiamo un centro sportivo adeguato. Il motivo principale per cui non ci iscriviamo è quello ed è un problema comune a tante società“. Un percorso in nerazzurro iniziato nel 2018.
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