Palumbo, dalla Serie A con l’Udinese all’esordio con la Juventus: la sua storia
Agli sgoccioli di una stagione di grandi cambiamenti, la Juventus 2021/2022 verrà ricordata anche per la più stretta collaborazione con l’Under 23 bianconero. Il progetto, nato solo nel 2018, è cresciuto negli anni diventando una foce di talenti messi a servizio anche della prima squadra. De Winter, Miretti, Soulé, Akè sono stati i nomi più chiacchierati, ma contro la Lazio Massimiliano Allegri ha chiamato e fatto esordire anche Martin Njøten Palumbo, centrocampista classe 2002 con doppio passaporto italiano e norvegese. Cresciuto con il mito di Diego Armando Maradona, ma per ruolo e visione di gioco si ispira ad Andrea Pirlo. Questa è la sua prima convocazione in Serie A con la Juventus ed è arrivato anche l’esordio, sostituendo Paulo Dybala alla sua ultima in bianconero. Tuttavia Palumbo con i bianconeri di Udine, aveva già trovato l’esordio appena diciottenne.
Palumbo, prima convocazione ed esordio con la Juventus di Allegri
La prima convocazione non si scorda mai, ancor meno l’esordio allo Stadium. E Palumbo ricorderà per molto tempo questa grande emozione. Per la 37^ giornata di Serie A, l’allenatore bianconero ha deciso di inserire in rosa anche il centrocampista per sopperire alle tante mancanze in mezzo al campo. Le sue doti sono sotto gli occhi di tutti, e la grande versatilità ha permesso a Palumbo di rendersi utile sotto varie vesti. Centrale, mezzala d’inserimento, ma anche mediano o trequartista: il centrocampo non ha più segreti per lui. A fine agosto 2021 la Juventus Under 23 inizia ad ammirarne le qualità da vicino, così come Lamberto Zauli: “Può giocare in un centrocampo a due e davanti alla difesa. Ha piede, lancio lungo, visione di gioco, verticalizza abbastanza bene e ha un ottimo tiro. Ha tante qualità per poter fare qualcosa“. In questa stagione ha accumulato 17 presenze più una in Coppa Italia, servendo anche un assist.
Palumbo, l’Udinese e l’esordio in Serie A
La crescita di Palumbo, nato a Bergen (Norvegia) da papà italiano e madre norvegese, inizia nel settore giovanile del Monfalcone. Trovandosi in provincia di Gorizia, l’approdo all’Udinese è quasi naturale. Mette in mostra le sue capacità tecniche con Under 17 e Under 19, fino ad attirare l’attenzione della prima squadra. È il 2 agosto del 2020 e si sta giocando l’ultima di campionato dopo il lungo stop a causa del covid. Dopo 10 panchine, arriva per il centrocampista il giorno del debutto in Serie A. Al Mapei Stadium di Reggio Emilia manca solo 1′ dal fischio finale, ma Gotti regala a Palumbo la soddisfazione dell’esordio con vittoria (0-1) subentrando a Walace. La nuova stagione gli porta anche la prima titolarità contro lo Spezia. Scende in campo come mezzala sinistra nel 3-5-2 di Gotti, schierato al fianco di Ter Avest, Coulibaly, Zeegelaar e De Paul, che Palumbo ricorda molto per qualità.
Dopo tante panchine e un stop per problemi fisici, il centrocampista torna sui campi di Serie A l’11 maggio 2021 contro il Napoli e il 23 contro l’Inter. Solo 7′ tra le due gare, ma l’emozione è impagabile. La Juventus non si lascia scappare il giovane talento, aggiudicandoselo in prestito con diritto di riscatto dall’Udinese. Tra il 2021 e il 2022 ottiene anche 6 presenze tra Under 20 e Under 21 della Norvegia, impreziosite da 2 gol e 1 assist. In passato Palumbo è sceso in campo anche con l’Italia, grazie al suo doppio passaporto: 2 presenze e 1 gol con l’Under 18 di Carmine Nunziata ad agosto 2019. Ora il classe 2002 ha scelto la Norvegia, e tra poco si troverà a dover scegliere di nuovo del suo futuro. Ma con certe capacità, il destino può solo che riservare grandi cose.
A cura di Lucia Arduini