Una carriera divisa in due fasi. La storia di un uomo che è riuscito a rialzarsi e riprendere in mano la sua vita da calciatore. Andrea Masiello, attualmente svincolato dopo l’esperienza al Genoa, è finito nel mirino del Cesena (leggi qui). Cresciuto a pane e pallone, suo padre militò nelle giovanili del Napoli. Dalla Lucchese al Genoa, passando per una squalifica di più di due anni. Adesso il difensore classe 1986 potrebbe accasarsi al Cesena. Soltanto due presenze per lui in Serie C in carriera nel 2002-2003, le sue prime da professionista.
La storia di Masiello inizia da molto lontano. Il difensore toscano cresce nella Lucchese, prima di essere notato dalla Juventus nel 2003 che decide di puntare su di lui. Con la Vecchia Signora guidata da Fabio Capello arriva l’esordio in Serie A, il 20 aprile 2005, contro l’Inter. L’allenatore stravedeva per lui, lo definiva “il Thuram bianco”. E se lo diceva uno che in carriera ha vinto tutto ciò che si poteva vincere, un motivo ci doveva pur essere. Dalla Juventus passa all’Avellino e poi al Siena, fino ad approdare al Genoa nel 2007 nella trattativa che poi condurrà Domenico Criscito in bianconero. Nella sua prima esperienza in rossoblù colleziona, tra Serie A e B, 19 presenze e un gol. Nel 2008 il trasferimento che gli cambierà la carriera, al Bari.
Nel gennaio 2008 passa al Bari. Con i biancorossi, Masiello disputa 123 partite tra Serie A e Serie B, ma il motivo per il quale l’esperienza a Bari cambierà la sua carriera è un altro. Nel 2011, quando il difensore era oramai all’Atalanta, viene iscritto nel registro degli indagati in quello che viene ricordato come il processo ‘calcioscommesse’. Il giocatore è sott’inchiesta per la combina di alcune partite e viene deferito per illecito sportivo e successivamente, dopo patteggiamento, viene condannato dal GIP del tribunale di Bari di un anno e 10 mesi di reclusione, con sospensione della pena. Una stangata, che segnerà indelebilmente la sua carriera. Il tribunale sportivo, invece, infliggerà al giocatore una squalifica di due anni e cinque mesi.
L’Atalanta svolgerà un ruolo chiave nella ripresa del difensore. Già, perché nonostante la squalifica di due anni e 5 mesi, la società decide di non rescindergli il contratto. I tifosi e qualche addetto ai lavori non la prenderanno bene, ma la squadra perseguirà convinta la sua decisione. 1120 giorni dopo, Masiello tornerà in campo con la Dea, dando di fatto inizio al glorioso ciclo dell’Atalanta. Il centrale rimarrà a Bergamo fino a gennaio 2020, riuscendo a togliersi diverse soddisfazioni, tra le quali l’esordio in Champions League nel 2019-20. La chiusura di un ciclo, la fine di un periodo buoi della sua vita, passato tra minacce e prese di mira dall’opinione pubblica, Masiello si è rialzato, con tenacia e forza ha ottenuto la sua seconda chance. Adesso, dopo l’esperienza al Genoa, il difensore potrebbe cambiare vita, ancora una volta, ripartendo dalla Serie C.
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