“Per la Serie A devo migliorare ancora tanto, sia tecnicamente che fisicamente. È uno step che cercherò di fare. Io ci provo“. Parole chiare, dichiarazioni senza filtri. Un ragazzo giovane ma con la testa sulle spalle. Spazio a Patrizio Masini, centrocampista del Genoa adesso vicino a vestire la maglia del Novara, in Lega Pro. Lo scorso anno a Lecco ha vissuto la sua prima annata da professionista. Un piccolo step in una carriera ancora giovanissima. Di un ragazzo di appena 21 anni. Un sogno sulle spalle, gli occhi vispi di chi crede di poterli realizzare. Brillanti, pieni di vita.
Un viaggio giunto alle origini. Un futuro tutto da scrivere. La prima fermata: La Spezia. Ci è nato, ci è cresciuto. Poi il calcio nella sua vita. Anzi, sempre il calcio nella sua vita. Passione senza confini e il “Marassi” nei suoi sogni. Genova, sponda rossoblù. Il grifone, dove tira i primi calci ad un pallone. Tutta la trafila, fino alla Primavera, nella stagione 2019-2020. Da 10 anni, a 20. Da bambino, a ragazzo maturo. “Mi sono sentito subito a casa”, aveva dichiarato in esclusiva a La Casa di C.
Con il Genoa in totale 85 presenze tra Under 17 e Primavera. Nel 2020 lo tessera la Sambenedettese, in Serie C. L’esordio coi professionisti, una nuova vita. Bella, sì, ma anche difficile. 14 presenze due anni fa nel Girone B, l’atteggiamento del veterano e quell’umiltà che lo ha sempre contraddistinto. A gennaio lo tessera il Lecco. Qui Masini inizia a carburare sul serio: 17 presenze (di cui 1 ai playoff) e 1 gol. Nella scorsa stagione 38 gettoni stagionali, 4 reti e 2 assist. Qualità, abbinata al sacrificio.
Raccattapalle al Marassi di Genova. Niente male. Certo l’obiettivo un giorno è dirigere il centrocampo con quella maglia. Ma tutti, all’inizio, fanno la gavetta. E così, quando Masini era ancora sbarbato, raccoglieva palloni a bordo campo o dietro la porta. Un “lavoro” non straordinario, ma che gli regalò emozioni uniche. I campioni della Serie A a due passi e poi quell’incontro con Pogba. Da centrocampista a centrocampista. Occhi negli occhi. Il presente e, forse, il futuro. Masini scambiò due parole con il fenomeno francese: “Durante il riscaldamento Pogba si avvicinò per salutarmi e chiedermi come stessi”. Era un Genoa-Juventus di campionato. Un giorno unico. Chiamatele, se volete, emozioni. Ora il nuovo capitolo si chiama Novara (l’affare è ormai chiuso). In campo, da protagonista, sempre con i soliti occhi pieni di passione. E con una valigia stracolma di sogni nella stiva.
A cura di Manuele Nasca
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