Un libro di sogni, da sfogliare con cautela. Qualcuno Davide Mastrantonio lo ha già vissuto ad occhi aperti. Ma la carta d’identità recita 18 anni. E allora si capisce bene che il viaggio è appena iniziato. Eppure, ci sono favole incomplete che vale già la pena raccontare. Romano di nascita, portiere di ruolo. Per scelta, come se alla nascita gli avessero già dato dei guantoni. Tutte le giovanili della Roma, poi la chiamata della Nazionale. Un desiderio che si avvera e tanti altri obiettivi da raggiungere. Il prossimo? La chiamata tra i Pro. E lo step non sembra poi così lontano dato il forte interesse della Triestina (leggi qui i dettagli).
Considerato uno dei migliori portieri della Roma Primavera, Mastrantonio si è fatto notare dall’allenatore Alberto De Rossi (padre di Daniele e ormai ex allenatore delle giovanili), dopo l’esperienza nell’Urbetevere tra il 2013 e il 2015. Agile, moderno e affidabile. Tre aggettivi che gli calzano a pennello. Si è fatto valere e ha preso il posto del suo collega di reparto: il più esperto, almeno sulla carta, Pietro Boer. La svolta? Arriva al rientro in campo dopo lo stop forzato causa Covid. De Rossi gli dà fiducia, lui la ripaga a pieni voti: 12 clean sheet in 30 presenze. Senso della posizione e abilità coi piedi. Tutto per essere un estremo difensore all’altezza della situazione. Ma anche tanta umiltà, che poi è la base del successo.
Nel calcio, è tanto facile emergere quanto perdersi. “Portiere del futuro”, una denominazione che non è follia, ma per la quale serve cautela. E tanta. Intanto lui gioca, para e si diverte. E quest’anno riceve anche la chiamata di Mourinho in prima squadra. L’Olimpico pieno, la Curva Sud ricca di colori, sudata di passione. Risponde alle chiamate per le gare contro Milan, Juventus ed Hellas Verona. Per un romano come Mastrantonio, è il massimo che la vita gli possa offrire in ambito sportivo. Ma la parola “accontentarsi” non fa parte del suo vocabolario.
A luglio 2021 firma il suo primo contratto da professionista, poi arriverà anche la convocazione in Nazionale agli ordini di Nunziata. Protagonista all’ultimo Europeo Under 19, Davide commentava così l’eliminazione in semifinale sul proprio profilo: “Non possiamo rimproverarci nulla, è stato un torneo magnifico. Vi voglio bene tutti, forza azzurri”. Un cuore grande così, al di là della bravura tecnica. Nell’Under 18 vanta 4 presenze contro Albania, Serbia, Olanda e Austria. Ora per Mastrantonio sta per aprirsi un bivio, il più difficile della sua carriera: la possibilità di lasciare Roma, tra mille paure, e sbarcare in Lega Pro. Per il ragazzone alto 1,86 m, il momento è adesso. E va sfruttato.
A cura di Manuele Nasca
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