L’importanza di essere Brunori
Matteo Brunori segna sempre. Nelle ultime 8 gare c’è sempre la sua firma sul tabellino rosanero. Un dato che gli è valso un record. Inseguito, voluto. Senza che diventasse un’ossessione. Otto su otto con il sigillo anche ad Avellino. Lì, dove i Lupi campani non perdevano da 455 giorni. In trasferta, dove il Palermo non vinceva da quattro mesi.
La certezza che sfata il tabù. Un altro gol per salire a quota 17 in stagione. Dieci realizzati soltanto in questo inizio di anno solare. Dalla Serie A alla C, soltanto Ganz del Lecco ha raggiunto questo numero (aspettando Immobile impegnato nel Monday night di Lazio-Venezia). Insomma, in Italia i gol si fanno (tanti) soprattutto in Lega Pro.
“Brunori? Lo conosco, so che è un ragazzo generoso. Ci mette gamba e cuore”. Perché Baldini non può che essere soddisfatto del suo bomber. Uno che risponde sempre ‘presente’ agli appuntamenti sotto la porta avversaria. “Bisogna però essere più cinici perché abbiamo provato sulla nostra pelle cosa significa bruciare dei gol. Ma a Brunori cosa si può chiedere di più? Fa gol e fa fare gol”, ha ribadito sempre l’allenatore rosanero in conferenza.
Infatti, cosa si può chiedere ancora a Brunori? I tifosi una domanda in realtà la avrebbero: “Resti?”. Perché il dubbio si insinua, la preoccupazione aleggia. Perché il trascinatore e recordman rosanero in realtà è di proprietà della Juventus e a Palermo è ‘soltanto’ in prestito.
Valutazioni e decisioni di fine anno. Con i tifosi che sperano nel lieto fine. ‘Accussì’. Come una bella favola. Chissà. Perché lì tutti, Matteo compreso, hanno capito quanto sia importante essere Brunori a Palermo.