Il Presidente della Lega Pro Marani ha rilasciato un’intervista ai colleghi del Corriere Dello Sport. Ha toccato vari temi, partendo dalla nuova visibilità della categoria e quindi degli aumenti dei diritti televisivi. Ha aggiunto che la Serie C è sostenibile ed i debiti sono molto contenuti rispetto al passato e rispetto agli altri campionati nazionali. Inoltre è tornato sul discorso delle seconde squadre e sul fatto dei ripescaggi tra B e C. Di seguito le parole.
Marani in un’intervista al Corriere Dello Sport si dice orgoglioso degli obiettivi e risultati che tutti insieme si sta raggiungendo per dare alla Serie C lo spazio che merita: “Siamo arrivati a trasmettere su Sky, abbiamo per la prima volta un title sponsor (Now) ed abbiamo distribuito ai club il doppio dei ricavi dei diritti televisivi superando i 6 milioni. Inoltre siamo più sostenibili. Abbiamo 4 milioni di tifosi. I presidenti sono orgogliosi di stare in categoria, prima volevano scappare. La riforma è un tema di sostenibilità. Per quanto riguarda i debiti, 20 club di C non ne fanno una di A. La Serie A ha una media di 50,2 milioni, la B di 13,4 ed in C solo di 1,9″.
La Serie C secondo il suo slogan è : “Il calcio che fa bene al paese” e questo sono anche i numeri a dircelo: “La categoria ha lanciato Baggio, Riva, Zola e tanti altri. Sui giovani faremo la “Riforma Zola”. Noi possiamo essere il salvagente. Pensate che in Serie A gli stranieri sono il 63,8%, in B il 31% ed in C solo il 12%. Abbiamo l’88% di Italiani, è chiaro chi fa la formazione”. Marani si dice però preoccupato per la riforma dello sport e sul vincolo di preparazione: “Rischiamo di perdere la forza motrice, il volontariato dei dilettanti e gli investimenti dei presidenti di C sul settore giovanile. Abbiamo già avanzato proposte al ministro Abodi”. Inoltre il presidente della Lega Pro sottolinea il lavoro del Cesena, società da prendere d’esempio: “Sta volando in Campionato con 4-5 giovani del proprio vivaio. È un modello”. E riguardo le seconde squadre: “La Juve ha fatto scuola e oggi c’è anche l’Atalanta. Per ognuna che entra c’è un posto in meno, ma è una esigenza del sistema. Nel mio calcio ideale c’è solidarietà e collaborazione“.
Marani infine conclude l’intervista tornando sul tema caldo dell’estate, ovvero il discorso dei ripescaggi tra Serie C e B: “Se una promossa dalla C alla B non ha i requisiti, viene riammessa una di B. Pensate al caso Lecco: sarebbe risalita una cadetta e non il Foggia finalista playoff. Quello dell’art. 49 delle Noif è un privilegio che qualcuno non vuole perdere”.
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