Matteo Rizzo non si ferma più. Il portiere della Pro Vercelli è giovanissimo, ha soli 17 anni, eppure oltre alle soddisfazioni in campionato ha già vissuto momenti magici con la maglia azzurra. Nella seconda parte di stagione è sbocciato il suo talento, passando dall’Under 19 a titolare in prima squadra. La Nazionale Under 18 non si è lasciata scappare l’occasione di metterlo alla prova tra i pali, convocandolo a marzo per due amichevoli a Novarello contro Austria e Svizzera. Contro quest’ultima ha trovato l’esordio in azzurro, ma per lui l’emozione non è finita lì. Rizzo, con l’Under 18, parteciperà anche allo stage al Complesso Olimpico “Giulio Onesti” di Roma, dal 30 maggio al 1° giugno.
“Non me lo sarei mai aspettato: tutto questo non era previsto. Né il debutto in C, né tantomeno la convocazione in azzurro”, ha raccontato con emozione ai nostri microfoni. Una stagione che ha regalato tanto a Rizzo, ma questo è stato solo l’inizio. Classe 2004 di grande prospettiva, si è guadagnato un posto tra i titolari con lavoro e dedizione. In 17 partite, ha subito 11 gol ottenendo però 8 clean sheets, tra cui uno importante nel match contro la Pergolettese ai playoff. La Pro Vercelli è riuscita a passare al secondo turno anche grazie alla super prestazione del portiere, protagonista di giornata grazie al rigore parato a Varas.
Ma non chiamatela fortuna, dietro ci sono studio, mentalità e preparazione. “Sapevo che Varas ha due possibili rincorse, con una calcia alla destra del portiere, con una alla sinistra. Ha scelto la prima: non ho avuto dubbi su dove buttarmi”. La sconfitta contro la Juventus U23 ha poi fermato la corsa della Pro Vercelli, che però ha vissuto un grande crescita in questo anno, confermandosi una squadra difficile da battere.
Un orgoglio per la squadra, per la famiglia e anche per sé stesso, per ciò che ha ottenuto con merito e fatica. Matteo Rizzo ha vissuto un anno speciale, segnato da due esordi che ne hanno indirizzato il cammino. E pensare che il ruolo di portiere lo ha iniziato a ricoprire solo 5 anni fa. Tra attacco e difesa ha preso vita la sua carriera calcistica ma, come spesso accade la vita gli ha offerto anche un’altra strada seguito da papà, preparatore dei portieri. Il ragazzo si è chiarito le idee, ha trovato tra i pali la sua dimensione. E in futuro? “Spero di restare più a lungo possibile qui a Vercelli”.
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