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Consapevolezza e umiltà, Compagnon si racconta: “La Juventus è la migliore d’Italia, voglio esordire in prima squadra”

Lo sguardo è timido, il tono è quello di una persona umile. Un paradosso se pensi a un giocatore che con il pallone sembra tutto tranne che timido. Un vero numero 10, capace di far parlare i piedi (e il campo). Il talento è degno della maglia (e del numero) che indossa. Pesante, potrebbe pensare qualcuno. Ma, per fortuna, non lo è per tutti: “sono consapevole delle mie qualità, non mi sento nessuna pressione. È una cosa che mi motiva vestire la maglia della Juventus, mi rende molto orgoglioso.”. 21 anni ma le idee sono molto chiare. E non potrebbe essere altrimenti per Mattia Compagnon, il numero 10 della Juventus Next Gen.

Tanta consapevolezza, certo. Ma tanta è anche l’emozione perché il momento che sta vivendo Mattia Compagnon è quello che ogni bambino sogna quando inizia a giocare a calcio: “Ho fatto un periodo in prima squadra da dicembre a inizio gennaio che mi ha permesso di fare anche due amichevoli: in una con lo Standard Liegi mi ero anche procurato il rigore. Sono tutte esperienze che mi permettono di crescere e quindi sono molto contento. Anche qui in Under 23 ogni partita mi permette di migliorare. Sono già a 5 gol ma voglio farne molti altri.”

Credit Martina Cutrona

La tournée negli Usa e la prima squadra: “Sono emozioni indescrivibili”

Per capire come Mattia Compagnon sia arrivato a vivere questi momenti, occorre fare un passo indietro. Il telefono suona e la chiamata è di quelle che non ti aspetti, ma che spesso possono cambiarti la carriera: “Pochi giorni prima che partissero il direttore mi ha chiamato e mi ha detto che ero convocato. L’ho subito detto alla mia famiglia.” 

Una tournée negli Stati Uniti con la prima squadra della Juventus, insieme a giocatori come Pogba, Vlahovic e Di Maria. Un privilegio che spetta a pochi, ma che non è mai frutto del caso. Duro lavoro e consapevolezza. La stessa che gli ha permesso di entrare nella prima partita a Las Vegas e segnare il gol del 2-0: “È stata un’esperienza indimenticabile che ancora oggi non so descrivere a parole. Non mi aspettavo di giocare perchè sono andato con grandissimi campioni peró poi ho avuto il mio spazio e ho fatto gol. Sono emozioni indescrivibili. Li ho sempre visti in tv, vederli lì in campo con me mi rende molto orgoglioso. Ero incredulo.”

Credit Martina Cutrona

Momenti che segnano una svolta, ti entrano nel cuore e nella testa. La gioia è tanta, i rischi pure. Ma Mattia Compagnon ha sempre tenuto i piedi per terra, anche quando non era così scontato: “Sono sempre rimasto lo stesso, sempre con umiltà. Non mi sento mai superiore, mantengo sempre lo stesso rapporto con i miei compagni. Sono una persona che cerca di stare con tutti, penso di essere umile. Cerco di farmi voler bene da tutti. Sono uno che cerca di far sempre ridere i miei compagni.

Compagnon: “La Next Gen è tutta un’altra cosa. La società crede nei giovani”

Consapevolezza e umiltà. L’equilibrio tra queste due è la formula perfetta per essere una grande persona, prima che un calciatore. Ed è proprio con queste che Mattia Compagnon ha ricominciato la sua stagione. Sempre in bianconero, di nuovo con la Next Gen ma con una maglia numero 10 in più. Simbolo di una squadra che punta al futuro lavorando nel presente. Un cammino che ha portato lui e i suoi compagni a giocare per la prima volta all’Allianz Stadium, lo stadio “dei grandi”: “Una gran bella emozione. La sera prima non è che ho dormito tanto, ero molto agitato. Quella partità lì ci ha fatto capire ancora di più quanto la società crede nei giovani e nel progetto Under 23.” 

Credit Martina Cutrona

Un progetto che continua a dare i suoi frutti. Un’occasione di crescita, un trampolino di lancio per i giovani talenti: “È tutta un’altra cosa. In Primavera non è ancora calcio che conta. Questo progetto permette ai giovani, che magari non sono ancora pronti per fare il salto, di crescere. Anche perchè il salto dalla Primavera alla prima squadra della Juventus non è un saltino. Giocare qui ti permette di limare il tuo talento e cerca di renderti pronto.”

Da Miretti a Fagioli, fino a Soulé, Iling Jr e lo stesso Compagnon. Tante le occasioni in prima squadra da parte dei giovani della Next Gen. Un’ulteriore conferma del lavoro fatto negli anni dalla Juventus: “La società ha sempre saputo che ci sono dei talenti e ora lo sta dimostrando. Non è un caso che dopo Fabio ora esordiscono tutti: la Juventus ha fatto un ottimo lavoro, ha permesso a tanti giovani di crescere.”

Credit Martina Cutrona

“La Juventus ti dà sicurezza, ti introduce una mentalità che nessuno ha”

Una vita per inseguire un sogno. Ma la storia e le parole di Mattia Compagnon insegnano come arrivare in una grande società come la Juventus non sia mai un punto di arrivo, ma semplicemente un nuovo inizio: “Qua è un altro mondo. Sotto tutti i punti di vista: il centro d’allenamento e le responsabilità, è tutto molto diverso. La Juventus è la migliore società d’Italia. Anche quando ero all’Udinese, sentivo solo parlare della Juventus. Ma ora che ci sono dentro ho capito quanto conta. Ti introduce una mentalità che nessuno ha.”

Le occasioni bisogna meritarle, la bravura sta poi nel saperle sfruttare. Arrivare alla Juventus per Compagnon è stato l’ennesimo momento di crescita. E il talento è anche quello di chi è in grado di cambiare sé stesso, senza dimenticare mai le proprie qualità: “Da quando sono arrivato qua alla Juventus i primi 5 mesi ho messo su 5 kg. Per farti capire il tipo di lavoro che c’è in questa società. E questo mi ha aiutato molto nelle mie prestazioni, sia dal punto di vista mentale che dal punto di vista fisico. La Juventus ti dà sicurezza. Già essere qua vuol dire che sei un buon giocatore. E poi ovviamente con le prestazioni e i gol ti senti ancora meglio.”

Credit Martina Cutrona

Lavoro duro, costante e quotidiano. La mentalità e la consapevolezza crescono con il tempo. E la possibilità di osservare i campioni da vicino è l’occasione da non lasciarsi scappare: “Quelli che stupiscono di più adesso sono Vlahovic e Di Maria. A Vlahovic ruberei il suo carisma e la sua personalità, la sua determinazione e la sua cattiveria. A Di Maria il tiro e il dribbling.”

Compagnon: “Solo ricordi belli con Capuano. Brambilla è sincero, Allegri ci porta rispetto.”

In un percorso di crescita di un giovane talento, spesso anche la presenza di un grande allenatore può essere fondamentale. Nel corso della sua carriera Mattia Compagnon ne ha incontrati tanti. A partire da Capuano, il suo primo allenatore tra i professionisti a Potenza: “Ho solo ricordi belli con lui. Erano i miei primi mesi da professionista e grazie a lui ho tirato fuori le mie qualità. È una persona molto carismatica, molto forte ed è stato il primo a credere in me. Aveva molta fiducia nei miei mezzi e mi ha permesso di crescere molto, sia dal punto di vista del carattere che dal punto di vista tecnico.”

Alla guida della Next Gen, dopo Zauli, ora c’è Massimo Brambilla, un esperto nella crescita dei giovani: “Abbiamo un bellissimo rapporto, una persona sincera. Ti dice sempre tutto. Mi piace la sua tranquillità e anche nei momenti anche più difficili cerca sempre di smorzare la tensione.”  La possibilità poi di allenarsi e giocare con la prima squadra, gli ha dato l’occasione di conoscere anche un allenatore come Massimiliano Allegri: “si comporta benissimo con noi giovani. Ci porta sempre rispetto e cerca sempre di considerarci. Sono davvero contento del rapporto che lui ha con noi perchè quando ci convoca ci fa sempre sentire parte della prima squadra.”

Credit Martina Cutrona

La crescita continua, tra gioie e difficoltà. È tutto parte di un percorso. Mattia Compagnon è consapevolezza e umiltà. Un vero numero 10, in campo e fuori. Un presente che lo vede protagonista con la Next Gen in Serie C con cui vuole “arrivare in doppia cifra, è il primo obbiettivo sicuramente” con un pensiero sempre ad “esordire in prima squadra.”  Il tempo è dalla sua parte, con un rinnovo fino al 2026 che mi ha fatto capire quanto la Juventus creda nelle mie qualità“. Qualità che vuole continuare a mostrare per tutti i campi della Lega Pro, mettendo a disposizione della squadra il suo talento per “cercare sempre di migliorarci”. E la chiave del successo è proprio questa. Mentalità vincente, consapevolezza e umiltà. Semplicemente Mattia Compagnon, il numero 10 della Juventus Next Gen.

A cura di Filippo De Gradi

Filippo De Gradi

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