Padova, Fortin: “Sogno? Ripagare la fiducia del Padova. Adesso però devo pensare alla maturità”
Dai playoff validi per l’accesso in Serie B con la maglia del Padova ai banchi di scuola per svolgere la maturità. Mattia Fortin, classe 2003, nell’ultima stagione ha vissuto lo spogliatoio della prima squadra del Padova come terzo portiere. Non male essere guidato da Massimo Oddo quando hai appena 19 anni. “Ho iniziato a giocare subito in porta – racconta il giovane sui canali di Padova Tv-. A dieci anni il Padova mi ha notato in un torneo e mi ha chiamato. Per me era un sogno“.
Padova, Fortin: “É iniziato tutto come un gioco”
Figlio di Marco Fortin, portiere con un passato in Serie A ed in Serie B negli anni 2000, l’altro Fortin, Mattia, ha le idee chiare: l’obiettivo è quello di non essere più il figlio di Marco, bensì invertire i ruoli. Insomma, di padre in figlio. Indossare i guantoni fa parte dell’albero genealogico della famiglia Fortin. “Ho sempre avuto il desiderio di emulare papà. Tuttavia, da bambino non puoi sapere se è il ruolo giusto, quindi è iniziato tutto come un gioco. Solamente con il passare degli anni ho capito che questa era la strada giusta. Amo essere un portiere e sono felice di aver imitato papà”.
Padova, Fortin: “Avere mio padre accanto è prezioso”
Personalità, ambizione e voglia di imparare dai grandi. Questi sono gli ingredienti che non devono assolutamente mancare nel bagaglio di un giocatore così giovane come Mattia Fortin, che ha la fortuna di sedersi tutte le sere a cena con chi la linea bianca della porta l’ha calpestata a lungo, volando tra i pali. “Mi confronto spesso con mio padre. Averlo al mio fianco è molto prezioso. Da piccolo avvertivo un po’ di pressione, ero “il figlio di Marco”. Adesso il mio obiettivo è quello di invertire i ruoli e fare in modo che chiamino mio padre “il papà di Mattia”. Ricordo di quando parò un rigore a Kakà, fresco vincitore del Pallone d’oro. É stato un giocatore fuori dagli schemi”.
“Il Padova si rifarà, spero di essere nel gruppo”
Esatto, follia. Un elemento che molte volte contraddistingue il portiere, basta guardare il gol di Riccardo Gagno contro l’Imolese. Mattia Fortin ha vissuto una stagione fondamentale per il suo percorso, al fianco di professionisti che hanno molta esperienza nella propria bacheca. Insomma, non c’è modo migliore per crescere calcisticamente. “Sono anche io folle, ma con il tempo mi sono dato una regolata. Il ricordo più bello? La vittoria dei playoff con la Primavera ed il successo al 97′ contro il Catanzaro in prima squadra. Esultare con lo stadio pieno, dopo la magia di Chiricò su punizione, è stato splendido. Rimane il rammarico per la finale contro il Palermo – continua Fortin -. Non avevo mai visto un’atmosfera come quella del Barbera. Sono sicuro che il Padova si rifarà nella prossima stagione, spero di essere nel gruppo”.
Fortin: “Voglio ripagare la fiducia del Padova”
Palermo, più di 30mila persone sugli spalti, la punizione di Chiricò e la Serie B sfiorata con la squadra di Massimo Oddo. Tutto bello e certamente Mattia Fortin sta vivendo il sogno di molti ragazzini. Ma adesso è tempo di sedersi sul banco di scuola ed affrontare una tappa tanto emozionante quanto importante nella vita di ogni ragazzo: l’esame di maturità. “Il mio sogno è quello di giocare con il Padova e ripagare la fiducia che mi hanno dato in questi anni. Ora però inizio la maturità al liceo scientifico di Mirano, speriamo bene, anche se ero più emozionato a Palermo. Mi piacciono la storia e la filosofia e l’anno prossimo vorrei iscrivermi all’università alla facoltà di psicologia. La trovo affascinante e credo possa essere utile anche in ambito sportivo“. Storia e filosofia. La seconda per trovarla e costruirsi un percorso fatto di valori. La prima invece, per scriverla. Magari con due guantoni sulle mani.