Tutti pazzi per il Lecco. Se ci fosse un titolo da dare alle prime otto giornate del girone A probabilmente sarebbe questo. Viaggia a vele spiegate la truppa allenata da Mauro Zironelli: un vicentino doc che nell’ultimo turno ha battuto il Padova: “Quelle col Padova sono partite intense e sentite. Gara importante, non era semplice far bene”. Serafico, quasi a farci credere che per lui fosse una partita come le altre. Allora lo pungiamo ancora, chiedendo quale sia il segreto di questo Lecco: “E’ una squadra costruita su gli over dello scorso anno. Bravo il direttore a puntare sull’uomo prima che sul calciatore. Ha preso dei giocatori giovani importanti che saranno grandi protagonisti. 10 gol su 13 li hanno fatti gli under, tanta roba”.
Visti i non pochi exploit degli under, inevitabile la domanda sul 2002 che sta incantando mezza Italia: “Andiamoci piano, lasciamolo tranquillo. Sta facendo vedere numeri importanti, ha qualità fisiche e tecniche non si vedono troppo spesso. Va gestito, si è messo a disposizione da subito”.
Ne ha fatta di strada Zironelli, due fallimenti in 5 anni e tanta sfortuna: “A Bari è finita subito, nel giro di una settimana il presidente Giancaspro ci ha comunicato che non ce l’avrebbe fatta ad iscrivere la squadra. L’anno scorso ho vissuto questo personaggio che è scomparso nel nulla”. Un pò di ironia, mista a delusione, ma subito un messaggio d’amore verso i suoi ex giocatori: “I ragazzi hanno sempre onorato la maglia, non era semplice andare avanti in quella situazione. L’abbiamo presa sul ridere inizialmente, ma poi dal surreale siamo passati alla realtà. Ci siamo compattati, quando sono andato via eravamo a 3 punti dal Padova. Smascheravamo le difficoltà con l’impegno”.
Dopo l’esclusione dal campionato di Serie B e il fallimento, il Chievo è ripartito dalla terza categoria. Mauro Zironelli da calciatore vestì quella gloriosa maglia: “C’è dispiacere. Ho avuto un bel rapporto col presidente, il Chievo era un modello, un esempio per tutti. Ha scritto delle pagine importanti nel calcio e purtroppo ne abbiamo viste troppe negli ultimi anni”.
Mauro Zironelli calciatore è tutto ciò che si è smarrito nel calcio di oggi. La gavetta in C, fino ad una finale di Coppa UEFA giocata a soli 20 anni: “Ho avuto 13 operazioni, ma sono riuscito sempre a recuperare in fretta. Sono stato caparbio, questa è stata la mia arma vincente. Giocare una finale di Coppa UEFA a soli 20 anni, e ripeto, giocare e non guardare, non è da tutti. Oggi è quasi impossibile. Quello è il mio ricordo più bello”. A tutto Zironelli, dalla gavetta ai grandi e viaggio di ritorno.
A cura di Francesco Marra Cutrupi.
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