C’è un italiano che ha già vinto il suo campionato, quella che vi stiamo per raccontare è la storia di Maximiliano Achille Uggè, il gigante buono di Treviglio, 30 anni compiuti a settembre, che si è laureato campione d’Estonia con il suo Levadia Tallinn. Max è un difensore centrale, 190 cm di forza, agonismo ma anche piedi buoni, tanto deciso in campo quanto buono e affettuoso con le sue donne (compagna e bimba) in famiglia.
Una carriera particolare la sua, tifosissimo della Dea ma cresciuto calcisticamente nelle fila dell’Inter dove si laurea, nel 2006, campione nei Giovanissimi nazionali insieme a compagni del calibro di Santon, Laribi e Caldirola. “In nerazzurro ho trascorso tutta la mia giovinezza calcistica, dai 7 anni fino alla Primavera. Ma una serie di promesse e contro-promesse non mantenute mi hanno portato a girare in prestito tra Monza, Trieste e Pavia, senza mai sentire grande fiducia da parte della società“. Max ha comunque la soddisfazione di guadagnarsi due convocazioni con la Nazionale Under 20 del CT Rocca e termina la sua carriera “italiana” nel 2013, con la casacca del Lecco, in serie D.
Troppo ghiotta l’opportunità di giocare da titolare in un club di serie A, per quanto lituana. Uggè ha un vantaggio non indifferente: sua madre è nata in Russia ed è anche per questo che il gigante di Treviglio accetta il “salto nel buio” del campionato lituano. “Giocavo in serie D e da alcuni anni pensavo di provare un’esperienza all’estero. Già qualche mese prima, il mio procuratore mi aveva comunicato che il Suduva mi voleva. Ho tentennato e ho rifiutato. Ma al loro secondo tentativo ho accettato subito“.
L’inizio è stato abbastanza difficoltoso, non tutto è andato come sperava. “Appena arrivato in Lituania volevo scappare subito. Non avevo più voglia di rimanere lì, mi sentivo un pesce fuor d’acqua. C’era un freddo polare, quando sono arrivato a Vilnius mi ricordo che la temperatura era di – 34 gradi, volevo veramente ritornare indietro. Non c’era solo il freddo, ma anche il problema della lingua. Mamma mi aveva insegnato il russo, però non capivo nulla di quello parlato in Lituania. Mi sentivo fuori dal mondo, l’unico straniero in una marea di lituani. Ma poi le persone del luogo mi hanno aiutato molto. Sono molto accoglienti e ti fanno sentire a tuo agio, piano piano le cose sono migliorate e ora posso dire di aver vissuto un’esperienza veramente unica“.
Dopo due anni e mezzo in Lituania con 104 presenze condite da 12 reti e l’esordio in Europa League, Max Uggè decide di trasferirsi in Estonia, a Tallinn firmando un contratto con il Nomme Kalju. Con la squadra estone torna a calcare i campi europei raggiungendo il terzo turno preliminare dell’Europa League 2016-2017 venendo tuttavia eliminato dai turchi dell’Osmanlıspor. Realizza una rete anche nella gara di ritorno del primo turno delle qualificazioni per la Champions League 2019-2020 contro lo Škendija, rete che sblocca il match terminato 2-1 per gli Estonia. “A Tallinn mi sono trovato benissimo e forse anche per questo sono ritornato, al Nomme ho passato tre anni fantastici, ho realizzato 21 reti che per un difensore sono un’enormità e la serie A estone è paragonabile alla serie B italiana, c’è un buon livello ed una bella organizzazione“.
Il richiamo dell’Italia è però forte, nell’agosto 2019 Max Uggè firma un contratto annuale con il Gozzano neo promosso in Serie C prima di passare al Gubbio la scorsa stagione. “Al Gozzano purtroppo siamo retrocessi mentre a Gubbio abbiamo disputato una bella stagione e sfiorato i playoff, credo di aver disputato un buon campionato, mi aspettavo la riconferma, la società invece ha preso tempo e nel frattempo da Tallinn si è fatto vivo il Levadia, club rivale del Nomme Kalju e del Flora. Mi hanno fatto un’offerta economica interessante, condita da un contratto triennale e ho accettato subito senza pensarci più di tanto“.
Sei mesi trionfali, un inizio di campionato ottimo per il Levadia che guadagna la testa della classifica fino ad avere dieci punti di vantaggio sui rivali cittadini del Flora e poi… “Poi abbiamo avuto tanti infortuni, ci sono stati dei turni rinviati perché il Flora Tallinn giocava in Conference League e nel torneo finale tra le migliori sei classificate siamo arrivati con 4 punti di vantaggio su di loro ma con due scontri diretti da giocare. All’andata in casa abbiamo perso per 5-1 e quindi il ritorno è stata una vera finalissima, abbiamo pareggiato per 2-2 e siamo diventati campioni di Estonia, erano nove anni che il Levadia non vinceva il campionato”.
Stiamo festeggiando ancora, io ho disputato un buon campionato, ho messo a segno una rete, fatto tre assist e ora a febbraio si ricomincia con la preparazione, prima in Turchia e poi a Marbella, ci sono i preliminari di Champions nei quali vogliamo ben figurare“. Con il freddo immaginiamo che ormai non ci siano più problemi. “Esattamente, ormai siamo temprati, qui c’è tanta neve, io e la mia famiglia passeremo qui anche le feste di Natale e fine anno“. Ah dimenticavamo, volete sapere chi è il suo idolo? Un tifosissimo Atalanta cresciuto nell’Inter, vi viene in mente qualcuno? Ve lo sveliamo noi, Paolo Maldini, quando si dice strano ma vero…
Di Massimiliano Francioni
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