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Fumagalli e l’arte di saper attendere: il portiere ha esordito con il Messina a 40 anni

Fumagalli Messina

Credit Photo: Messina

Quante volte ad un giovane calciatore viene consigliato di saper attendere? Un momento, una giocata, l’istante giusto per lasciar partire un tiro o fare un’uscita bassa durante un contropiede. Un treno che passa, come se fosse l’unico nell’arco di una carriera. In realtà non è sempre così ed Ermanno Fumagalli ne sa qualcosa. Perché lui era presente nel 2003 quando il Messina giocava sui campi della Serie B. E aspettava. In silenzio. Come fanno tutti i ragazzini che si affacciano dalla finestra del calcio dei grandi. Lui guardava e apprendeva. Ma non poteva sapere che in campo, con quella maglia, avrebbe fatto una parata o un’uscita bassa 20 anni dopo. Non tutti i treni fanno una sola fermata. Ce ne sono alcuni che tornano alla stazione di partenza. Ermanno Fumagalli lo ha saputo aspettare.

Dalla Serie B con il Messina alla chiamata del Foggia in Serie D

Venti anni. Una vita. Da quel giorno in cui Ermanno Fumagalli vestiva la maglia del Messina in panchina nel campionato di Serie B ne è passato di tempo. E anche in quel caso, per tornare in campo il portiere dovette aspettare. Dalla Serie B in Sicilia passò al Melfi, in C1. Tre anni in Basilicata, dove Fumagalli riuscì a prendere maggior confidenza con i guantoni alle mani. Più di settanta presenze con il Melfi. Nella danza tra una squadra e l’altra, in giro per l’Italia, l’esperienza di Fumagalli aumentava sempre di più. Un po’ come se dovesse farsi trovare pronto per un eventuale treno. Così, giocò ad Avellino e Castellammare di Stabia, sempre in Serie C, per poi ribaltare la bussola e ritrovarsi a Piacenza. Dopo quattro anni in cui era diventato un pilastro dello spogliatoio, tornò verso sud. Senza mai fermarsi. Il progetto del Foggia chiamava e dire di no ad un’esperienza sul prato dello Zaccheria era impossibile. Ermanno Fumagalli era arrivato in Serie D.

Fumagalli Messina
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Saper attendere. L’esordio con il Messina 20 anni dopo

Nei dilettanti Ermanno Fumagalli guidò dalla sua linea di porta la squadra. Partita dopo partita. Ormai non era più quel ragazzino di 20 anni che attendeva il suo momento, e l’esordio mancato con il Messina era un ricordo lontano. Dalla Serie D i rossoneri tornarono in Serie C. Dopo trenta presenza nei professionisti, il portiere invece volò ancora verso Nord. Destinazione Seregno, dove rimase per una sola stagione, per muoversi ancora. Questa volta però il suo percorso si fermò nel centro, a Viterbo. Più di 600 presenze nel calcio professionistico. Non era più il momento di aspettare. L’unico obiettivo era quello di stare in campo e seguire la passione. Ma nell’arco di una carriera non passa un solo treno. Ermanno non è più un ragazzino, a gennaio è tornato a Messina. Come se qualcuno gli avesse consegnato una seconda possibilità. Ritornare dopo aver girato l’Italia. Sono passati due giorni dal suo secondo arrivo in Sicilia. Questa volta però non è restato in panchina a guardare. Quel tunnel lo ha percorso con le scarpette allacciate e i guantoni stretti alle mani per giocare da titolare il match contro la Virtus Francavilla, vinto proprio dai siciliani. Saper attendere, non una partita, neanche un mese. 20 anni dopo Fumagalli ha esordito con la maglia del Messina. Non tutti i treni fanno una sola fermata.

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Obiettivo rinascita

A 40 anni di età Ermanno Fumagalli ha aggiunto un capitolo nel libro della sua carriera. Il più atteso. Quello che ha aspettato una vita sulla linea della porta. E come se non bastasse l’emozione di scendere in campo per la prima volta con quella maglia, il Messina è tornato anche ad abbracciare i tre punti in campionato. La vittoria mancava dal 6 novembre 2022 e la squadra aveva chiuso l’anno solare con sei sconfitte consecutive sulle spalle. Dopo le dimissioni di Gaetano Auteri e quelle del direttore sportivo Marcello Pitino, le chiavi della panchina sono passate nelle mani di Ezio Raciti. L’obiettivo ha il nome della rinascita. I siciliani dovranno tentare di scalare la classifica. Il portiere ha saputo aspettare. Non è più un ragazzino, ma adesso è il suo momento. E il Messina si affida alla sua esperienza per la salvezza. Fino all’ultimo istante. Dato che non tutti i treni fanno una sola fermata. Parola di Ermanno Fumagalli, il ragazzino cresciuto che ha imparato l’arte di saper attendere.

A cura di Jacopo Morelli