Da Alcatraz ai preti, le dichiarazioni cult di Capuano nella sua ultima esperienza in panchina
Eziolino Capuano è pronto a tornare su una panchina di Serie C: lo farà con il Taranto, club che guiderà prendendo il posto di Nello Di Costanzo. Il vulcanico allenatore di Pescopagano si è sempre contraddistinto per il suo grande carisma e le sue frasi ad effetto in conferenza stampa.
Alla vigilia della sfida dello scorso anno, in calendario domenica 14 novembre contro l’Avellino, Capuano si era soffermato sul calvario affrontato dalla sua squadra nel turno precedente, a causa delle positività al Covid scoperte su giocatori e componenti dello staff a poche ore dal fischio d’inizio della partita di Catanzaro. “Ci siamo autodenunciati. Abbiamo girato mezza città per trovare una farmacia aperta nella quale fare i tamponi” sono state le sue parole in conferenza, respingendo seccamente l’ipotesi che la lista dei convocati sia stata manipolata per fare pretattica: “Se qualcuno pensa che io possa bluffare dopo 31 anni di calcio, giocando sull’incolumità dei ragazzi, mi offende e dovrebbe essere rinchiuso ad Alcatraz o in un manicomio“. Una frase che entra di diritto nelle dichiarazioni cult di Capuano, che riviviamo in questa short list.
Capuano: “Le emozioni che ti dona il calcio vanno oltre lo stipendio”
Nella nostra top cinque delle sue dichiarazioni, al quinto posto possiamo metterci la riflessione sullo stipendio e sulle emozioni che il calcio dona: “Anche alla mia età, dopo tante piazze e squadre importanti non cerchi la squadra per prendere lo stipendio, ma per le emozioni”.
“Io difensivista? leggenda”
Tanti parlano della sua fase difensiva, definendolo un allenatore all’italiana che cura più la fase di non possesso che quella offensiva. A questi Capuano risponde così: “Questa è un altra leggenda: dicono che Capuano è bravo nella fase difendente. Io ritengo di essere un bravo allenatore, le mie squadre sono equilibrate”
“Giocatori? Cercherò di coccolarmeli tutti come dei figli”
Così Capuano parlava, quando era sulla panchina del Messina, dopo pochi giorni di lavoro dei ragazzi visti nei primi allenamenti, paragonati a delle macchine da guerra: “Dopo tre/quattro allenamenti sento già mia la squadra. Cercherò di coccolarmeli tutti come dei figli. Non ho trovato nessuno col musino, vanno tutti a tremila, come è giusto che sia”.
“Non faccio lo psicologo”
Capuano, nell’esperienza a Messina, ha lavorato con l’intero gruppo, senza fare nessuna distinzione, come è abituato ormai da anni: “Su cosa ho lavorato fin qui? Non è che faccio lo psicologo o il prete che devo chiamare i miei calciatori uno alla volta, ho lavorato con loro in gruppo, in maniera assoluta”
“Fare l’allenatore è come fare il prete”
Chiudiamo questa “classifica” delle migliori frasi della conferenza stampa di Eziolino Capuano con una chicca, un “paragone” tra fare l’allenatore ed il prete: “Il mio carattere fa parte del mio entusiasmo. L’allenatore è come fare il prete, è una vocazione. Non è un mestiere normale: tu rappresenti un popolo, gente che vive in base al risultato per tutta la settimana. Le responsabilità sono altissime. Non è un mestiere che cerchi, devi averlo dentro”
A cura di Gennaro Zaccaria