Messina, Busatto a cuore aperto: “Gioco a calcio grazie ad un dottore”
“La nostra esistenza è costellata di prime volte”, come quella di Tommaso Busatto, attaccante classe 2000 del Messina, che contro la Paganese ha segnato il primo gol tra i professionisti. Come lo ha festeggiato? Semplice, con le persone che ama di più: “Sono subito andato dalla mia famiglia che mi sopporta da sempre e sono i miei primi tifosi. In campo invece non ho metabolizzato subito, non mi sono reso conto del gol. Poi quando l’arbitro ha fischiato ho saltato di gioia”. Se gli parlano di mercato, la sua risposta è secca: “Sto bene a Messina, mi sono sempre trovato bene. Adesso spero di trovare sempre più spazio e di dare una mano alla squadra. Testa alla ripresa del campionato”.
Il rapporto con Raciti e la ritrovata serenità
Il Messina ha cambiato allenatore da qualche settimana, esonerando Ezio Capuano ed affidando l’incarico a Raciti: “Ci siamo trovati bene da subito, ci ha fatto una bella impressione ed ora grazie a lui siamo più sereni e liberi di testa. Questo si è visto anche in campo nelle ultime due partite”. L’allenatore è subito entrato nella testa dei giocatori, che come dice Busatto, sono pronti a dare il tutto per tutto fino a fine stagione. “Una promessa? Messina è una piazza importante nel calcio, faremo di tutto per raggiungere l’obiettivo stagionale. Sia per la società, ma soprattutto per i tifosi che sono fantastici”.
“Ho iniziato a giocare grazie ad un dottore”
Il racconto di Busatto prosegue anche toccando delle corde molto delicate, come quelle dei suoi primi calci al pallone. “Da piccolo soffrivo d’asma ed un dottore ha consigliato ai miei genitori di farmi giocare a calcio. Mia mamma mi ha portato alle scuole calcio vicine al mio paese, perché nel mio non c’erano quelle per i bambini. Ho iniziato nel Bassano, lì mi sono innamorato del calcio. Poi la società si è affiliata al Vicenza e ho avuto la possibilità di mettermi in mostra”. Ricorda con molto piacere gli anni della sua crescita, avvenuta grazie a uomini di grande esperienza: “A Vicenza mi hanno aiutato molto i compagni nel crescere. Ho avuto affianco uomini più esperti e mi hanno dato molti consigli che ancora oggi metto in pratica. Lo spogliatoio era molto affiatato e presente”.
La fisicità di Ibra e la tecnica di Benzema
Busatto segue molto il calcio ed ha le idee chiare sui suoi punti di riferimento: “I miei idoli sono due. Il primo è Ibrahimovic, perché gli assomiglio fisicamente ed ha una personalità forte come la mia, dentro e fuori dal campo. Poi amo Benzema, che per me è il nove più forte di tutti. Un bel mix tra la fisicità e tecnica”. L’attaccante è un grande amante dello sport ed in particolare del basket: “Seguo molto l’Nba, tifo tutte le squadre di LeBron James. Quindi ora tifo Lakers”.
A cura di Antonio Salomone