Messina, Manfredi: “I giovani sono una strada obbligata. Riforma? Darà una nuova linfa”
Dieci punti in classifica e in piena lotta per salvarsi. Il Messina di Auteri sta cercando continuità in questo avvio di campionato. Squadra che nelle ultime giornate ha trovato due vittorie consecutive in casa, prima della sconfitta nell’ultimo turno contro il Pescara. Una partita combattuta e persa soltanto per 1-0. A parlare del momento dei siciliani e della possibile riforma della Lega Pro è il direttore generale Raffaele Manfredi. Insieme a lui nella diretta con Gianluca Di Marzio per lacasadic.com anche il presidente dell’Olbia Marino e quello del Novara Ferranti. Di seguito le sue dichiarazioni.
Messina, Manfredi: “Questa riforma darà nuova linfa”
Il direttore generale del Messina, Manfredi dice la sua sulla riforma: “Noi siamo felicissimi perché questa riforma di cui tanto si è parlato sembra passerà a breve. Noi siamo l’unica squadra a rappresentare la Sicilia e siamo abituati a doverci spostare sempre. La mancanza di squadre vicine alla nostra ha fatto perdere un po’ di interesse. Questo format darà linfa vitale a un torneo che in questo momento, complice anche la classifica, ci ha fatto perdere appeal. In questo momento siamo molto penalizzati e rende più avvincente il campionato”.
Manfredi: “Giovani? Per noi a Messina è una strada obbligata”
Tema giovani anche per Manfredi: “Scelta obbligata quella di puntare sui giovani. Per molti club non si può fare diversamente. Abbiamo uno stadio da 40 spettatori e aprirlo ogni domenica è un bagno di sangue senza contare le trasferte che dobbiamo fare. In mancanza di grosse sponsorizzazioni noi siamo costretti di andare sui giovani. Ogni settimana Auteri ne schiera 6 o 7. Questa riforma sicuramente renderà tutto più affascinante e appetibile. Un nome per il futuro? Dico Catania che fino a due anni fa giocava in Eccellenza”.
Dalla riforma anche il cambio dell’orario delle partite: “Giocare alle 12 o alle 14:30 non cambia nulla al momento per il risparmio dei costi. Noi siamo d’accordo ad anticipare gli orari. Quando si gioca la domenica e c’è anche la Serie A c’è meno gente allo stadio. Dopo la vittoria contro il Monterosi ora il presidente vuole giocare sempre alle 12 (ride n.d.r.). Gol Lewandowski? Io ero proprio dietro al portiere avversario e mi è dispiaciuto per lui, ma dall’altro eravamo felicissimi perché il gol di Lewandowski ci ha spianato per la vittoria finale”.
Manfredi: “Futuro? La speranza un giorno è quella di rivedere il Messina in A”
Dopo la riforma e i giovani, anche un pensiero in ottica futura: “Sono di Messina e direttore della squadra della mia città. Faccio questo lavoro con passione. La speranza è quella un giorno di rivedere la squadra in Serie A. Per bacino di pubblico ed estensione geografica meriteremmo la massima serie. Poi mancano le strutture e tanto altro, ma stiamo lavorando per questo. Lavoriamo in questa ottica. Ciclicamente il Messina torna in A ogni 20 anni, quindi ci siamo con i tempi. Sono d’accordo anche con il presidente Ferranti di provare a unire sport e spettacolo, visto che oltre al direttore faccio anche l’organizzatore di eventi. Futuro? Questo non è l’anno dei sogni e dobbiamo restare coi piedi per terra. L’idea è quella di uscire dalla Serie C per andare verso l’alto”.
Capitolo seconde squadre
In chiusura due parole di Manfredi sulle seconde squadre: “In linea di massima sono d’accordo anche se le presenze non aumenterebbero in maniera significativa. Io vedo ogni settimana gente da Messina spendere tanti soldi per andare a vedere Juventus, Milan e Inter. Organizzare amichevoli con queste squadre diventa una spesa altissima alla fine e controproducente”.