Messina, la lettera di Sciotto: “Per il mio grande amore verso il club, farei un atto di generosità”
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Sciotto, patron del Messina / acrmessina1900.it
La lettera
L’ex Presidente del Messina, Pietro Sciotto, rompe il silenzio dopo mesi e lo fa con una lettera aperta indirizzata alla città.
Nella lettera, Sciotto spiega i motivi della sua decisione di cedere la squadra, le sue intenzioni riguardo alla clausola rescissoria e le pressioni ricevute dalla piazza.
L’imprenditore invita anche coloro che lo hanno criticato, sia a livello personale che nei confronti della società, a farsi avanti.
Sciotto, dunque, vuole chiarire la sua posizione e rispondere alle polemiche, offrendo una visione più personale della situazione e dei motivi che lo hanno portato a questa scelta.
La lettera di Sciotto
Inizia così la lettera di Pietro Sciotto: “Scrivo questa lettera al termine di una lunga e complicata storia che mi ha visto impegnato in nome della fede e dell’amore per l’ACR Messina Calcio. Scrivo questa lettera perché troppo spesso il nome mio e della mia famiglia è stato calpestato e umiliato”.
Prosegue: “Tutto quello che ho fatto non è stato un gioco, è stata la continua, frenetica e spesso difficilissima ricerca di soluzioni per poter ottenere fra mille difficoltà i migliori risultati, per cercare di colmare lacune, nell’indifferenza assoluta di chi avrebbe potuto e dovuto aiutarmi”.
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“Chi vorrà potrà trattare direttamente con la nuova proprietà”
Si legge ancora: “Dopo oltre un anno di insulti feroci, contestazioni ed ostruzionismo, la pressione e l’aggressione contro di me è diventata insostenibile, con l’unico obiettivo di costringermi a lasciare la società e vendere, comunque, a chiunque. Per il mio grande amore verso il Messina, farei un atto di generosità ma sopraggiunti gravi motivi personali mi impediscono anche soltanto di poter valutare la possibilità di esercitare la clausola rescissoria. Chi vorrà, potrà trattare direttamente con chi detiene la proprietà della società per acquisirne la maggioranza oppure per aiutarla concretamente”.
“Si facciano avanti tutti coloro che in questi mesi hanno criticato l’operato della società Sciotto, senza mai alzare un dito, ed anzi impiegando ogni risorsa per ostacolare e distruggere il Messina calcio. Infine, un’ultima precisazione, io non sono scappato. Io non ho decretato la fine del calcio professionistico a Messina non iscrivendo per capriccio la squadra al campionato. Io sono stato costretto ad andare via, contro la mia volontà. Negare questa verità, è l’ultimo atto di disonestà nei miei confronti. Pur nel dolore e nell’amarezza, sono sereno. Perché per otto anni ho dato tutto quello che potevo al mio amato ACR Messina. Ora non posso più fare nulla. Mi spiace. Sempre e solo forza Messina“.