Ci ha lasciato Sinisa Mihajlovic. Tre anni di sfide, aggrappato più che mai alla vita che gli ha regalato anche la gioia di diventare nonno. Tre anni di sostegno e affetto da parte della famiglia e del mondo del calcio. Tre anni di battaglie contro un male troppo grande, prima che quest’ultimo riuscisse purtroppo a prendere il sopravvento.
Una carriera fatta di cadute e successi sia da giocatore che da allenatore, ma con un legame speciale che da sempre lo ha “vincolato” ai ragazzi che ha allenato. Molti di loro hanno fatto strada, altri cercano la propria in Serie C grazie anche alla fiducia che Sinisa ha avuto in loro.
Da Khailoti del Novara (che ci ha parlato di lui e dell’esordio a San Siro) a Ruffo Luci, anche lui esordiente in Serie A grazie a Mihajlovic, passando per Mazza del Taranto. Un tratto in comune: chi ha conosciuto Sinisa Mihajlovic conserverà per sempre un ricordo speciale.
Giocatori ma anche intere piazze. Catania su tutte, dove arriva in sostituzione di Atzori e in un sol colpo mette la sua firma. Successo a Torino contro la Juventus ( non accadeva dal 1963 ), vittoria in casa della Lazio ( l’ultima volta fu nel 1981 ), tre punti contro l’Inter a distanza di 44 anni dall’ultima volta e record di punti in A. Solo 12 mesi fa, il club siciliano era in C prima del fallimento e della ripartenza dalla D.
Nel giorno in cui Mihajlovic annuncia il nuovo ciclo di cure per contrastare la ricomparsa della malattia ( era il 26 marzo ), ecco immancabile il post di vicinanza da parte del Catania: “Per noi Mihajlovic vuol dire coraggio. Forza, grande Sinisa, il Catania è con te.”
Con un tweet sul proprio profilo, il presidente della Lega Pro Francesco Ghirelli ha voluto ricordare Sinisa Mihajlovic:
“Brutta, bruttissima notizia, la morte di Sinisa Mihajlovic, per leucemia è un colpo terribile. Ha combattuto come un leone, sofferente stava, comunque, sulla panchina del Bologna. Questi ultimi mesi fuori dai riflettori, la lotta è proseguita. Riposa in pace, caro Sinisa”.
Continuano ad arrivare numerosi i messaggi di cordoglio da parte di amici e gente del calcio per la scomparsa di Sinisa Mihajlovic. L’allenatore del Monterosi, Menichini, ha voluto lasciare un ricordo dell’ex Bologna: “Sinisa l’ho allenato con Carlo Mazzone quando ero suo secondo alla Roma nel 1991/1992. Era lì dall’anno prima e lo abbiamo chiaramente confermato. Sinisa giocava terzino sinistro, veniva dalla Stella Rossa Belgrado, ovviamente balzava subito all’occhio che aveva grande tiro e una grande personalità. Una persona splendida, un giocatore fantastico nonostante la sua giovane età all’epoca. Sono addolorato perché ho vissuto insieme a lui, abbiamo passato dei momenti belli sportivamente. Sinisa era una persona splendida. Se ne va così, tropo presto, ma ha dimostrato cosa vuol dire combattere contro una malattia. Provo una grande amarezza, un grande dolore. Condoglianze alla sua famiglia. Il suo ricordo resterà indelebile nel nostro cuore e nella nostra mente”.
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