La Fiorentina come papà, la tenacia della mamma e l’amicizia con Camarda: il (F)uturo del Milan nel segno di Comotto
Il centrocampista figlio d’arte ha firmato il suo primo contratto da professionista con il club rossonero
Un frutto perché sprigioni tutte le sue proprietà nutritive, di gusto e colori va aspettato e curato. Ecco, col talento la questione è simile, eppure, può accadere di imbattersi in casi in cui la precocità, invece, è sinonimo di qualità. Sembra questo lo scenario sui campi di Milanello dove dopo l’esordio di Francesco Camarda in Serie A, passato alla storia come il debuttante più giovane nel massimo campionato italiano, il bell’Europeo che sta disputando Kevin Zeroli con l’Italia Under 19, sta sbocciando un altro seme nel vivaio rossonero: Christian Comotto.
Classe 2008 proprio come Camarda. Amici prima che compagni. Un viaggio tra le fila del ‘Diavolo’ iniziato insieme e destinato a continuare. Se Francesco tra i professionisti ha già avuto modo di presentarsi per Christian è solo questione di (poco) tempo. Il giovanissimo “biondino” della formazione Under 17 rossonera è fresco di firma del suo primo contratto fra i “grandi”. Amicizia: incrocio dei destini e analogie fra protagonisti. Detto dei 15 anni, 8 mesi e 15 giorni che Camarda porta in dote il giorno del suo esordio in massima serie, Comotto gioca sempre da sotto età.
Nella prossima stagione verrà aggregato all’Under 20 che affronterà il campionato Primavera. La prospettiva di Ibrahimović e Kriovski, tuttavia, sarà quella di avvicinarlo, sempre più, al Milan Futuro che giocherà il girone B di Serie C. Nulla di strano: Comotto, nella squadra allenata da Francesco Guidi, dovrà rapportarsi con compagni e avversari che avranno tre anni in più di lui. Se poi arrivasse la chiamata di Bonera in Lega Pro…beh…la matematica non mente mai.
Inutile nascondersi: Comotto è un cognome familiare. L’importanza degli aggettivi non è solo questione grammaticale. Il milanista è il figlio del più noto Gianluca. Ex terzino tutta gamba e polmoni classe 1978 protagonista di molte stagioni in Serie A con le maglie di Vicenza, Torino, Reggina, Ascoli, Cesena e soprattutto Fiorentina. Quest’ultima la parentesi professionale più importante. Firenze, porta di ingresso alle emozioni europee della Champions League. Un colore, il viola, che avvolge le istantanee dell’infanzia di Comotto Jr. Nato a Torino, quado papà veste granata, Christian calcia il primo pallone a Perugia, dove papà, nel 2016 saluta per l’ultima volta il campo e decide di sedersi dietro la scrivania.
Mamma, papà Gianluca e…Tonali: casa Comotto
È, però, sulle sponde dell’Arno che Christian fidelizza con il mondo del papà. In quella Fiorentina dove proprio Gianluca torna in qualità di responsabile dell’area scouting. Comotto jr. gioca e si diverte. Precoce. Sempre. Fin da subito. Già, perché prima di rientrare in Toscana, dove poi verrà cresciuto e “coccolato” da Vincenzo Vergine, oggi responsabile dei ragazzi proprio del Milan, è l’Inter a notare in quei riccioli di bimbo qualcosa di particolare. Breve esperienza in nerazzurro poi l’exploit nella sua Fiorentina. Sì, perché tra i racconti di papà, anni di calcio spensierato con quella maglia, campioni ammirati da vicino raccogliendo palloni al ‘Franchi’, in Christian si fa spazio un naturale sentimento di passione per “La Viola”.
Rispetto, fermezza e concentrazione nel perseguimento dei suoi obiettivi sono il prodotto di un sistema educativo a tutto tondo. “Una volta mi ha buttato il telefono nel water pur di avere le mie attenzioni”. Qualsiasi mezzo con chiunque pur di ottenere ciò che si desidera; anche le maniere forti. Un episodio di vita familiare per descrivere carattere e personalità del ragazzo raccontato da fonte certa: Marianna Mecacci, madre di Christian. “Non si arrende davanti a nulla. Come me e suo padre è deciso a realizzare i suoi sogni”. L’imprinting in casa Comotto. Ancora il pallone come sigillo di un legame indissolubile. Avvocato affermato, da sempre nel mondo del calcio con ruoli di carattere manageriale. Prima nell’asset societario dell’Inter di Thohir, poi nel Milan di Fassone Mecacci è oggi agente FIFA dell’agenzia GR Sports, in cui ricopre anche l’incarico di Business Development. Tra i suoi assistiti c’è Sandro Tonali, col quale Christian costruisce un rapporto confidenziale che porterà il centrocampista del Newcastle a sedersi in tribuna per sostenere Comotto jr. il giorno del suo esordio in Youth League.
Gol, mentalità e valori: così Comotto Jr. insegue un sogno
Occhi del destino. Non solo Tonali nella scuderia della Mecacci, ma anche il compagno di viaggio – dentro e fuori dal campo – Francesco Camarda. Famiglia e amici: sentimenti che si intrecciano. Prestazioni e gol per nutrirli. Quelli dell’attaccante sono cosa nota. Quelli del centrocampista, invece, sono il quid pluris di un ragazzo dal potenziale evidente. Dal 2020, anno del suo arrivo al Milan, Christian si conferma sempre tra i migliori marcatori del vivaio.
Nella passata stagione si alterna fra Under 17 e Primavera (da sotto età) segnando la bellezza di 14 gol. Uno in meno dell’annata precedente vissuta in Under 15; lui che alla voce “età” risponde 13. In campo le qualità, l’attitudine, la necessità, insieme all’istinto degli allenatori scombussolano le carte. E così un centrale come lui può tranquillamente trasformarsi in mezzala, esterno o trequartista. Dove fantasia, estro e divertimento possono sprigionarsi senza freni. “Vediamo un ragazzo pronto a inseguire i suoi sogni” – racconta sempre la mamma a “Io Donna” – e, si sa, le madri non sbagliano quasi mai. Ma, forse, chissà, anche i papà. La conferma la darà solo il (F)uturo.