“La prima regola di qualsiasi emergenza è valutare le risorse“. Lo psicologo Stuart Carr non stava pensando di certo al calcio quando proferì questa frase ma con essa ha rappresentato appieno la situazione di Stefano Pioli per quanto riguarda i portieri in casa Milan nell’ultima giornata di campionato.
Maignan fuori. Sportiello in panchina. Antonio Mirante è partito da titolare nell’ultima gara contro la Salernitana. Ma nel secondo tempo, l’allenatore rossonero ha deciso di regalare la sua prima volta in Serie A classe 2004 Lapo Nava.
Il figlio d’arte – suo padre Stefano fu difensore nel Milan negli anni ’90 ed è da anni commentatore sportivo – in questa stagione è stato una presenza fissa del roster rossonero. Senza mai esordire. Fino al minuto 88′ dell’ultima giornata. Un’emozione enorme per un ragazzo che in rossonero ha vissuto tutta la trafila giovanile ed ha finalmente realizzato il proprio sogno.
Il suo debutto non è stato semplice. A pochi istanti dal suo ingresso ha subito la rete del definitivo 3-3 da Simy. L’ultima rete stagionale subita dal Milan nel campionato 2023/24. Ciò tuttavia non cambia: Lapo Nava è riuscito finalmente a effettuare il suo battesimo nella massima serie del campionato italiano. Ma da dove nasce questo esordio? Andiamo a rivivere tutte le tappe del portiere rossonero.
22 gennaio 2022. Una data ben impressa nella mente di Lapo. Era il giorno di Milan-Roma. I rossoneri si imposero per 3-1 e non era ancora maggiorenne. Avrebbe compiuto gli anni un paio di settimane dopo. Il regalo fu la prima convocazione. Un momento che sicuramente non dimenticherà mai.
Ciò che invece è meno memorabile e il ritorno a casa dopo quella partita: il classe 2004 prese, infatti, il tram per tornare a casa. Una scelta atipica per un calciatore di Serie A. Ma non stupisce, specie chi lo conosce bene. “È l’immagine che descrive alla perfezione la sua umiltà e la sua serietà” – ci disse di lui il ds Colombo, colui che portò Nava alla Pro Sesto.
Eh già la Pro Sesto. Il figlio d’arte, prima di approdare al Milan, per un anno è stato proprio nella società biancoceleste e gli aneddoti su quella esperienza non mancano. “La segnalazione fu divertente” – affermò Colombo ai nostri microfoni – “Mi dissero c’è un portiere fortissimo alla Masseroni. E tu giocavi con suo padre“.
Alla fine Lapo andò lì e ci rimase per un anno. Dai 12 ai 13 anni, un anno che fu estremamente positivo per lui e che mise già in mostra le sue potenzialità. Dopo metà anno alla Pro Sesto, da sempre una società con idee e progettualità, a contenderselo c’era difatti già derby di mercato tra Milan e Inter ma alla fine, come riportatoci, sempre dal direttore sportivo Colombo, scelse i rossoneri.
Approda in rossonero nel 2017 e da quel momento se la cuce addosso. Lo scorso anno ha collezionato ben 37 presenze fra Primavera e Youth League. Con i grandi, invece, non c’è stata solo la convocazione con la Roma ma quattro panchine in Champions e un altra in campionato. Inoltre quest’estate Pioli lo ha appunto convocato nella tournée negli States e poi è, come detto, ormai parte del roster rossonero.
Ha un ottimo rapporto con Maignan, che, a Milan TV, ha definito “Il miglior portiere al mondo” ed ha inoltre aggiunto: “Per me è una persona speciale, è sempre presente“. La domanda sorge spontanea? Ci sono delle possibilità di vederlo come futuro portiere titolare? Difficile dirlo. Il Milan, però, insegna che non bisogna mai dare nulla per scontato, specie in tema portieri. Donnarumma insegna.
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