Il 13 agosto a Milanello si è giacato Milan-Novara, partita terminata 4-2 in favore dei rossoneri. A prima vista potrebbe essere un’amichevole come le altre tra una squadra di Serie A e una di Serie C. Un’occasione per la big di turno di entrare in ritmo partita e un’opportunità per la squadra più piccola di potersi confrontare con grandi campioni. E in parte queste sono cose che si applicano anche al match che vedrà affrontarsi la squadra di Stefano Pioli e quella allenata da Daniele Buzzegoli. Ma non è tutto, in questo caso c’è anche di più. Milan–Novara è stata anche la partita che ha segnato la fine di un’era. Ma andiamo con calma.
Milan-Novara non sarà mai una partita come le altre per il tifoso milanista. Il motivo è molto semplice. É il 13 maggio 2012, 38° giornata di Serie A. Il Milan di Massimiliano Allegri è arrivato secondo in campionato, dietro alla Juventus di Antonio Conte che ha vinto il campionato da imbattuto. Il campionato è praticamente finito, non c’è più nulla da giocarsi. Eppure, a San Siro, si respira un’aria particolare. A far visita al Milan c’è un Novara al primo anno nella sua storia in Serie A che però è già matematicamente retrocesso. Sebbene dunque quel Milan-Novara sia una partita con davvero poco in palio, lo stadio è emotivamente molto carico. La motivazione? Sarà l’ultima partita con i colori rossoneri di diversi senatori. Da Inzaghi a Gattuso, da Nesta a Zambrotta passando per Clarence Seedorf. Insomma, Milan-Novara è l’ultima occasione per i tifosi rossoneri di salutare alcuni dei loro storici beniamini.
L’attenzione è tutta sui campioni che saluteranno il Milan dopo tanti anni. Ma ad andare in vantaggio è il Novara. Al 25° è Garcia, difensore argentino, a mettere dentro il pallone dello 0-1 dopo un rimpallo favorevole. Al minuto 56 è Flamini, subentrato a Kevin-Prince Boateng, a pareggiare i conti: passaggio di Cassano per il centrocampista francese che dal vertice dell’aria di rigore pareggia i conti. É il 77′ quando Massimiliano Allegri sostituisce il fantasista barese. Al suo posto entra Pippo Inzaghi, all’ultima partita della sua carriera. E ci mette 5 minuti a portare avanti il suo Milan: imbucata di Clarence Seedorf, classico movimento sulla linea del fuorigioco per Inzaghi che supera il portiere Fontana in dribbling e insacca il gol del 2-1. San Siro esplode in un boato, Inzaghi si commuove. La partita finisce così, in una commozione generale. Per questo motivo, che sia Serie A o una semplice amichevole precampionato, che sia San Siro o Milanello, Milan-Novara non sarà mai una partita come le altre.
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