Il miracolo, l’errore clamoroso, l’esplosione di gioia. Se dovessimo riassumere idealmente il pomeriggio del Braglia durante la sfida tra Modena e Vis Pesaro, questo sarebbe il modo migliore. Tre attimi che hanno un unico protagonista, Mattia Minesso: uno dei jolly a disposizione di Attilio Tesser, uno di quelli pronti a mettersi al servizio del gruppo quando, nonostante il momento positivo e le sei vittorie consecutive, gli ostacoli sul cammino rendono tutto più difficile.
Di ostacoli, questo Modena, finora ne ha già dovuti affrontare tanti, primo tra tutti il gran numero di infortuni, che nelle scorse settimane hanno falcidiato soprattutto l’attacco. Uno dietro l’altro, gli attaccanti gialloblù hanno dovuto fermarsi ai box e pagare dazio alla cattiva sorte, mettendo spesso in difficoltà Tesser, che però nell’ultimo periodo ha trovato proprio in Minesso quella certezza che mancava. Sia dal punto di vista realizzativo, con ben 7 gol segnati tra campionato e Coppa, che da quello del gioco, con una grinta ed una collaborazione con i compagni encomiabile.
Classe ’90, cresciuto calcisticamente nel Vicenza, maturato definitivamente nel Cittadella, Mattia Minesso è il classico calciatore che qualunque allenatore vorrebbe in squadra. Nato esterno d’attacco, utilizzato spesso da trequartista o seconda punta (anche in questa stagione), addirittura arretrato a centrocampo in casi di estrema necessità. Al momento è diventato addirittura unico terminale d’attacco nello scacchiere tattico di Tesser. Il tutto in un Modena che, nonostante le assenze, è al secondo posto per numero di reti segnate nel girone B (24, una meno della Reggiana) e rappresenta un’autentica cooperativa del gol, con ben undici marcatori diversi.
Oltre alla duttilità, l’altra grande qualità di Minesso è quella di essere un vincente, avendo ottenuto ben tre promozioni dalla C alla B. La prima con il Cittadella, poi quella più difficile, con il Pisa, passando dalla lotteria play-off ed infine, lo scorso anno, quella con il Perugia, condita da ben 9 reti, massimo in carriera.
Tutti i calciatori, prima o poi, dichiarano di aver preso ispirazione da qualcuno in particolare. Non Minesso, che preferisce studiare i movimenti di un po’ tutti i colleghi che giocano in Serie A. C’è ammirazione, però, per uno dei re del calcio di provincia degli anni Duemila. Un ex compagno di squadra al quale Mattia ha potuto “strappare” qualche segreto ai tempi del Vicenza: Stefan Schwoch, attaccante con una vena realizzativa oggettivamente superiore al 18 gialloblù, ma fisicamente molto simile.
Ad accomunare Minesso e Schwoch, paradossalmente, anche le ambizioni fuori dal campo di calcio. Stefan, dopo aver chiuso la carriera a Vicenza, ha deciso di dedicarsi all’attività di consulente finanziario, oltre quella di opinionista e commentatore tecnico. Mattia? Ha sempre avuto una grande passione per l’ambito economico-finanziario e, se dovesse scegliere una strada per quando lascerà il rettangolo verde, sarebbe proprio quella del consulente finanziario. Ma c’è ancora tempo…
La gran parata di Farroni, l’errore clamoroso sottoporta, il gol-vittoria. I tre momenti della gara di Minesso tra il suo Modena e la Vis Pesaro, con una rete pesante che ha permesso al Modena di accorciare sulle rivali e rilanciare la propria candidatura per la vetta del girone B. Tutto ciò, dopo una settimana sull’ottovolante, con l’espulsione contro la Carrarese e la successiva assenza forzata a Siena, intervallate dalla tripletta di Coppa contro il Piacenza. Nel post-partita, l’attaccante dei Gialli ha sottolineato di sentirsi in debito con la squadra per colpa di quel rosso. Tranquillo Mattia, siamo sicuri che tutti ti abbiano già perdonato.
A cura di Salvatore Fratello
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