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Padova, Mirabelli: “C’è da provare vergogna, basta figure di m***a”

Mirabelli

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Il direttore sportivo del Padova Massimiliano Mirabelli è intervenuto nella giornata di oggi, 8 febbraio, per fare il punto della situazione. Il dirigente ha parlato del momento delicato che sta vivendo la squadra nel girone A, ben lontana dalle zone di vertice e addirittura coinvolta nella lotta salvezza.

Mirabelli: “Il nostro stadio non può essere un nemico”

Situazione complicata quella vissuta dal Padova nelle ultime settimane, specialmente dopo la sconfitta contro la Pergolettese: “È difficile dopo una prestazione come quella di domenica far capire ai tifosi che ci serve compattezza. Il nostro stadio non può diventare un nostro nemico. Altrimenti sono dolori e passeremo un’annata complicata“.

Mirabelli Padova

I problemi, secondo Mirabelli, sembrano essere chiari: “Sono passate 26 partite e cosa ci ha detto il campionato? Non abbiamo equilibrio, contro le squadre che non sembrano importanti ci sfaldiamo. Faccio fatica a dire qualcosa ai tifosi, alla squadra il tifo non ha mai fatto mancare nulla, si fatica a trovare giustificazioni. Noi che possiamo cambiare il nostro destino siamo vivi, dobbiamo essere noi a cambiare la situazione. Ci dobbiamo svegliare. Alla fine tireremo una linea e faremo i conti, dobbiamo fare i fatti. È un momento delicato, anzi più che delicato. No alibi e no scuse. C’è da provare vergogna. Non siamo il Real Madrid, si possono anche perdere le partite, ma non si può perdere così senza scendere in campo in casa. Si parla solo dell’Io, e se ragioniamo così siamo rovinati”.

“Il 90% delle colpe me le prendo io”

Un fiume in piena il dirigente ex Milan, che in conferenza stampa continua: “Abbiamo fatto spazientire tutti. Quando ti ritrovi lì sotto i valori scompaiono. Guardate la Triestina, può essere una squadra da ultimo posto? Quando si pensa esclusivamente a se stessi, nascono i problemi. Questi ragazzi sono troppo bravi ragazzi. C’è mancanza di personalità, la nostra squadra deve lavorare come gruppo, bisogna mettersi a disposizione dei compagni. A volte manca la ‘fame’ di fare risultato. Il danno lo fanno a loro stessi e a noi tutti. La costruzione della squadra? Il 90% delle colpe me le prendo io, il 10% è degli altri. Sapevamo che sarebbe stata un’annata un po’ particolare, ma non fino a questo punto“.

Obiettivo salvezza per il Padova, ne è sicuro Massimiliano Mirabelli: “Ci sono state situazioni che ci hanno portato a questo posto in classifica. Sul mercato non siamo riusciti a fare tutto quello che volevamo. Da luglio a gennaio c’è stata la volontà di alleggerire la squadra di alcuni contratti pesanti, ma non mi posso rimproverare nulla. Per ogni giocatore avevamo trovato una soluzione, ci siamo riusciti solo in parte ma non posso puntare la pistola alla tempia a un giocatore se non se ne vuole andare. Quando sono arrivato qui la situazione era ben diversa, ho accettato di fare due passi indietro con la prospettiva di poter rilanciare questo club nei prossimi anni. A luglio la situazione era più tragica di quello che potete pensare. Non abbiamo leader all’interno della squadra, dobbiamo puntare sul gruppo. I primi ad essere mortificati sono i giocatori. Per non avere queste mortificazioni dobbiamo pensarci prima, senza versare lacrime di coccodrillo e fare queste figure di m***a. Dobbiamo portare la barca in porto. È molto pericoloso entrare nella tempesta perché non siamo abituati a governare la nave in queste acque. Il primo obiettivo è la salvezza, è una delle prime cose che ho detto alla squadra. Da raggiungere anche il prima possibile”.

mirabelli padova

“Ritiro? Non è escluso che possa esserci”

Mirabelli, poi, parla di una situazione in particolare: “Monaco? Non era autorizzato a fare certe interviste o uscite, potrei pensare che si cerchi di creare ulteriore danno e potremmo multarlo ma non voglio perdere tempo su questo argomento. Sapeva che la lista era piena. Sapeva che non avrebbe avuto possibilità“. Spazio anche al mercato: “Bortolussi è uno dei migliori attaccanti di questa categoria, abbiamo messo un pezzo importante per il futuro. Il regista? Avevamo due nomi che sono quelli che sono usciti. Torrente aveva chiesto determinate caratteristiche, nessuno di quei due è stato possibile acquistare, gli altri che ci hanno proposto non avevano la struttura che chiedevo l’allenatore. Prendere tanto per prendere non avrebbe avuto senso. Il ritiro non è escluso che possa esserci, ma non mi sentirete mai scaricare colpe sui giocatori. Siamo concentrati 24h su questa situazione, ma non è giustificabile un campionato così vergognoso. Oughourlian? Lo sento e quando ho bisogno vado io da lui, verrà la settimana prossima. La speranza è che questa annata possa servire a qualcosa per un grande rilancio del Padova. La domanda che mi faccio io, se non ci fosse un rilancio, è chi me l’ha fatto fare. Sarebbe una beffa se non si potesse proseguire“.