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Mirco Antenucci annuncia il ritiro: “Sarà il mio ultimo anno. Mi ritiro con un solo rimpianto”

antenucci spal copertina

antenucci in azione con la spal / www.lacasadic.com

Mirco Antenucci, capitano della SPAL, annuncia il ritiro dal calcio giocato dopo una carriera calcistica lunga 22 anni

Quello tra Mirco Antenucci e il calcio è un amore che dura da 22 anni. Una carriera così longeva non è da tutti, e non è da tutti nemmeno viverla così intensamente da prolungarla per tenere alto l’orgoglio di un popolo: “Volevo fare ancora un anno perché l’ultimo non è stato certo positivo. C’è stato un momento in cui ho riflettuto sulla possibilità di dire basta, per i problemi al tendine di Achille. Ho scelto di continuare e dal punto di vista personale la scelta mi sta dando ragione, ci serviva la prima vittoria anche per togliere il meno dalla classifica“, ha raccontato il calciatore a Tuttosport.

Quella di Antenucci, attaccante classe 1984, è una carriera cominciata nel lontano 2002 con la maglia del Giulianova, squadra in cui è cresciuto fin dagli albori. Poi tante esperienze tra Serie B, Serie A e addirittura in Championship con la maglia del Leeds United: “Bellissima esperienza di vita, lì è nata la mia prima figlia. Un calcio fantastico: per gioco, atmosfera e strutture. A 29 anni, nel momento giusto“.

Le due squadre in cui più ha lasciato il segno sono senza dubbio il Bari e la SPAL. Nella prima, ha ottenuto il record di secondo miglior marcatore della storia del club dopo Luigi Bretti con ben 60 gol segnati. Nella seconda, un ritorno nell’estate del 2023 per riportarla in alto dopo la retrocessione in Serie C.

Ora, dopo 22 anni di carriera, annuncia l’ultimo anno da calciatore. Sempre qui, in maglia biancazzurra, dove era stato per la prima volta nella stagione 2016-17, quando il club militava in Serie B. Il futuro, poi, è un libro aperto ancora da scrivere.

Mirco Antenucci: “Questo sarà il mio ultimo anno in campo. Voglio rimanere nel calcio”

La stagione attuale, quella del 2024-25, sarà l’ultima per Mirco Antenucci: “Nella mia testa c’è questa idea (del ritiro, ndr). Voglio però rimanere nel calcio. Volevo completare lo studio universitario perché avevo iniziato da giovanissimo e mi dispiaceva aver dovuto lasciare. Aver studiato la psiche mi aiuta nei rapporti, nella gestione del quotidiano. Nel calcio moderno serve“, ha dichiarato il centrocampista.

Con una sola regola, godersi sempre tutto credendoci al massimo: “Un concetto che mi è rimasto dai libri è quello di essere sempre positivi e ottimisti e credere in quello che si fa, le occasioni poi arrivano. La famosa ricerca della felicità. Il calcio è un lavoro altalenante, non bisogna lasciarsi trasportare dagli eventi e godersi i momenti buoni“.

Mirko Antenucci, attaccante della SPAL
Mirko Antenucci, attaccante della SPAL

 

Mirco Antenucci: “Torino unico rimpianto. Con la SPAL tanta fiducia, resterò a vivere a Ferrara”

L’unico rimpianto in carriera, probabilmente, è quello che riguarda la parentesi al Torino: “L’unico rimpianto è non aver potuto continuare nel Torino. Era l’epoca delle comproprietà con le buste: il direttore del Catania mise più soldi di quanto si aspettavano tutti, facendo un danno a me e al Catania stesso. La promozione dalla B alla A non era scontata anche se eravamo forti. Avevo tanti amici. Mi ero innamorato della città, la più bella in cui ho giocato: ero salito anche a Superga. Un’emozione unica per quei ragazzi che vengono giustamente venerati ancora“, racconta Antenucci.

Con la SPAL, poi, tanta fiducia e tante prospettive per il suo futuro a Ferrara: “La vittoria con il Sestri ci dà fiducia. Vogliamo e dobbiamo migliorare il risultato dell’anno scorso. Ho lasciato questa piazza in A, l’ho ritrovata delusa, ma sempre presente allo stadio. Ferrara merita tanto e io ho deciso che rimarrò qui a vivere“.