I primi calci al pallone con gli amici di sempre tra le strade di Cecina. La chiamata dell’Empoli a cui «non si può dire di no». L’U17 con la Juve, i 22 gol in una stagione. Il ritorno ad Empoli e la vittoria del campionato primavera con Baldanzi e Asllani. “Vincere con gli amici e con la squadra con cui sono cresciuto: un’emozione incredibile”. Mirco Lipari si è raccontato ai microfoni de LacasadiC.com: dagli inizi allo Sporting Cesina fino ai primi gol con la Recanatese.
“Ho iniziato a giocare a calcio da piccolino. Con il gruppo dei miei amici, che sono tutt’ora i miei amici stretti, giocavamo tra le strade di Cecina”. Così Mirco ricorda il suo primo incontro con il calcio: le strade di casa, un pallone e il gruppo di amici di sempre. Il modo più autentico e romantico possibile di avvicinarsi a questo sport. Il percorso dell’attaccante, poi, è proseguito andando “a giocare nella scuola calcio della mia città. Prima si chiamava Polisportiva Palazzaccio, poi ha cambiato nome in Sporting Cecina“. È in una domenica di fine maggio che arriva la chiamata dell’Empoli, città a 83 chilometri da casa sua: “Avevo 12 anni. L’Empoli era una società affiliata al Cecina ed erano venuti a vedermi più volte. Dopo una partita di fine maggio, l’Empoli ha fatto sapere alla mia scuola calcio che volevano portarmi nelle loro giovanili“. Per Mirco, sono quattro gli anni di formazione con il club, perché poi si palesa l’interesse della Juventus: “Nell’Under 16 dell’Empoli mi hanno detto che c’era questo interesse della Juve, che andava avanti da qualche mese. L’estate, prima di passare all’Under 17 vado a firmare con la Juve in prestito“. Prima di parlare delle emozioni che gli suscita la chiamata della società bianconera, l’attaccante della Recanatese fa un lungo sospiro, poi inizia a parlare: “La Juve è una delle società più prestigiose al mondo, quindi fa un piacere enorme ricevere la loro chiamata. Essere riscattati dal prestito, poi, fu un orgoglio grandissimo“. Sì, Lipari convinse tutti al primo anno in bianconero. A suon di gol. E quanti: media di una rete ogni 87 minuti, 22 in 22 partite. Numeri da incorniciare.
Salto in avanti all’estate del 2019. Lipari torna ad Empoli in prestito. Questa volta, però, lo fa per giocare con la Primavera. Se il primo anno è di apprendistato, il secondo gli regalerà una delle gioie più grandi della sua carriera: “Vincere il campionato Primavera è un’emozione che ho ancora addosso: è stato inaspettato perché non eravamo partiti con quella idea. A metà campionato ci siamo accorti che potevamo inserirci nella corsa playoff. Il resto è storia“. Però, secondo il classe 2002, nulla sarebbe successo se non si fosse creato quel gruppo. Ci sono amici, infatti, che Mirco sente ancora. Come anche il suo vecchio allenatore Antonio Buscè: “Ho tante amicizie strette rimaste da quell’esperienza e questo conta tanto. Sia con l’allenatore che con i giocatori. Abbiamo capito di poter arrivare in fondo per questo: eravamo un gruppo fatto di amici veri che si conoscevano da tanti anni”. Il concetto di amicizia e l’importanza del gruppo. Mirco sa quanto possano essere importanti. A trascinare quella primavera, oltre ai 13 gol di Lipari, c’erano anche Baldanzi e Asllani. Due giocatori che già in quel momento sembravano diversi: “Nell’anno dello scudetto fecero un anno clamoroso. Si vedeva subito che erano sopra la media e infatti si stanno confermando anche in Serie A“. Con l’attuale centrocampista dell’Inter, Lipari ha giocato fin da quando era piccolo: “Abbiamo la stessa età: siamo entrambi del 2002 e lui è sempre rimasto con le giovanili dell’Empoli”. Con Baldanzi c’è un amicizia ancora viva: “Quando abbiamo tempo libero, in estate, ci vediamo. Lui viene in vacanza vicino casa mia e stiamo sempre insieme”.
L’anno 2021/2022 segna il salto tra i professionisti per Mirco. La prima metà della stagione il classe 2002 la giocherà con la maglia della Juve Stabia in C, a gennaio tornerà alla Juve. Complice anche un infortunio a metà stagione, non troverà molto spazio da entrambe le parti. Mirco, però, preferisce guardare il bicchiere mezzo pieno: “Non voglio definirla una stagione “brutta”, è una parola che non mi piace. La definisco un’annata di formazione. Era la prima volta tra i professionisti e ho conosciuto persone nuove. Fa esperienza, serve anche quella. Anche la stagione dopo, alla Juventus Under 23, ho giocato poco ma ho imparato tanto”. La capacità di vedere sempre il lato positivo delle cose, di arricchire il proprio bagaglio personale per farsi trovare sempre più pronti alle prossime sfide. Come quella di quest’anno con i colori della Recanatese: “Mi hanno accolto benissimo fin dal primo giorno, sia società che giocatori. Ho trovato un bellissimo ambiente. E soprattutto ci sentiamo tutti inclusi nel progetto”, racconta soddisfatto l’attaccante. La settimana scorsa, poi, a Pescara con la maglia giallorossa sono arrivati anche i primi gol in Lega Pro. Serata speciale, che Mirco ha raccontato così: “È stato bellissimo. Prima di tutto perché ho aiutato la squadra a vincere, con due gol, e poi perché la vittoria è arrivata nei minuti finali. E poi, la cornice di Pescara è unica. Spero di vivere altre serata come questa, perché voglio aiutare la squadra da qui fino a quando andrò via“. Una vittoria importante, quella dell’Adriatico, che permette alla Recanatese di rimanere attaccata alle prime posizioni. La firma speciale sui tre punti ce l’ha messa questo 21enne partito dalle strade di un piccolo comune in provincia di Livorno. I due gol, però, «sono un punto di partenza». Parola di Lipari, che sa di poter ancora sognare.
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