La prima volta non si scorda mai, come si suol dire. E quella di Fabio Miretti è sicuramente da incorniciare. Un esordio da titolare da sogno. Una prestazione che lo presenta nel migliore dei modi al pubblico dello Juventus Stadium. Qualità, quantità e soprattutto tanta personalità. Suo il cross che ha permesso a De Ligt di servire Bonucci per sbloccare la partita. Miretti ha guidato il centrocampo dei bianconeri nella vittoria contro il Venezia, sfiorando il gol in un paio di occasioni.
Il centrocampista classe 2003 ha commentato così il suo esordio da titolare in Serie A ai microfoni di Sky Sport: “E’ stata un’emozione indescrivibile, fare tutta la trafila e poi giocare titolare è indescrivibile. Conserveró nel cuore per sempre questo momento.
Mi sono trovato bene. Mi hanno aiutato tutti, dal mister ai compagni, fin da quando sono arrivato. Mi sono sentito uno di loro. Io mi ispiro molto a De Bruyne, ma all’interno dell’ambiente Juve ammiro molto Locatelli, provo a rubargli il più possibile negli allenamenti.”
Miretti ha poi proseguito parlando del rapporto con i compagni e con i genitori: “In realtà non ho ancora sentito i miei genitori. Dopo li sento e vediamo cosa dicono.
E’ importante avere una bella famiglia. I genitori devono supportare un ragazzo, hanno fatto tanti sacrifici e voglio cercare di ripagarli. Non sono mai stati oppressivi.
Leo (Bonucci, ndr) è stata una figura importante per me,così come Danilo. Faccio affidamento a quelli che sono più esperti. Mi hanno tranquillizzato e mi hanno fatto sentire a mio agio. Mi hanno fatto sentire vicino a loro e questo è stato importante”
Ed è lo stesso Bonucci che ha speso parole importanti per Miretti, nel post partita ai microfoni di Sky Sport: “Fabio ha fatto una grande partita. Non abbiamo visto niente di nuovo, noi che lo conosciamo. Le sue qualità sono importanti per noi, anche se è giovane. Sapevamo che sarebbe stata così. Ben vengano i giovani che portano entusiasmo.”
Parole di elogio anche da parte di Allegri: “Fabio ha fatto una bella partita. È uno che sa giocare a calcio, cerca sempre di giocare la palla in avanti. Ha giocato con grande personalità e ha grandi margini di miglioramento. Oggi non era facile e la squadra si è appoggiata molto su di lui. Bisogna fare i complimenti anche alla società che l’ha portato da quando aveva 8 anni in prima squadra.”
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