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Juventus, il club lancia i tre giovani talenti: “Anche Guardiola e Xavi si sono formati nel Barcellona B”

Miretti Fagioli Soule Cherubini Arrivabene Juventus

Allianz Stadium. Giovedì 8 settembre, ore 14:30. Dopo il debutto al Parco dei Principi, Fabio Miretti è pronto a parlare in conferenza stampa, insieme ai suoi compagni ex Under 23 Nicolò Fagioli e Matias Soulé. I tre giovani talenti cresciuti nelle giovanili della Juventus si sono presentati in conferenza stampa, alla quale sono intervenuti anche Maurizio Arrivabene e Federico Cherubini. Molti i temi trattati. Dalla Serie C alla Serie A, con il modello Juventus Next Gen che inizia a dare i suoi frutti. 

Juventus Next Gen: un progetto che parte da lontano

Apre la conferenza Maurizio Arrivabene: “È un piacere incontrarvi in un’occasione diversa dal solito. Generalmente ci troviamo qua per presentare degli acquisti che la Juventus fa. In questa occasione non è così: presentiamo il frutto di tanto lavoro che è stato fatto nel settore giovanile e che finalmente approda in prima squadra, con Nicolò, con Fabio e con Matias“.

agnelli arrivabene

Arrivabene prosegue: ” È un’occasione importante, perché il progetto parte da lontano, quattro anni fa. Un progetto fortemente voluto da Federico Cherubini, che ringrazio, e che oggi comincia a portare i suoi frutti”. “Progetto che è stato poi portato avanti da Gigi Milani, da Massimiliano Scaglia e da Giovanni Manna. Voglio ringraziare Federico e tutti loro per il grande lavoro fatto”.

Juventus Next Gen: il superamento di un modello obsoleto

Prende poi parola Federico Cherubini per parlare di come è nato il progetto Juventus Next Gen: “Questa presentazione ci permette di fare una riflessione sul progetto sportivo che ci ha portato qui. I nostri ragionamenti sulle problematiche del sistema formativo italiano, nel settore giovanile, non parlo solo di Juventus, sono molto più profondi.” Un sistema che non permetteva quasi mai di portare giocatori nelle prime squadre, salvo qualche raro caso. 

Da qui il bisogno di cambiamenti: “Abbiamo provato ad approcciare questo tema sotto due aspetti. Da un lato sull’aspetto formativo. Quindi forti investimenti sulle strutture, sugli allenatori, su tutte le figure che stanno intorno ai ragazzi, sulle metodologie. Da cinque anni ci siamo trasferiti alla Continassa, ma abbiamo continuato a fare investimenti fortissimi su Vinovo (casa della Juventus Next Gen e delle giovanili bianconere ndr).”

cherubini juventus

Continua: “L’altro tema è quello del percorso: prima, alla fine del campionato primavera, i giovani entravano nel limbo del trasferimento in prestito“. La Juventus Next Gen si pone come anello di congiunzione tra giovanili e prima squadra, con la volontà di andare oltre questo modello sorpassato, che non permetteva la valorizzazione dei giovani talenti.

L’importanza della Serie C e il ringraziamento a Ghirelli

Da queste analisi è nata la volontà di iscrivere la seconda squadra della Juventus in serie C. Oggi la Juventus Next Gen punta sempre più in alto. Dalla Coppa Italia di Serie C vinta ai playoff raggiunti. Ma con sempre al primo posto la volontà di formare giocatori da inserire in prima squadra.

Cherubini ha parole di ringraziamento per la Serie C e Ghirelli, importanti per l’avvio di questo progetto: “Nel 2018 c’è stata la possibilità di iscrivere per la prima volta la seconda squadra in Serie C. Da li abbiamo iniziato un percorso molto virtuoso con la Lega Pro. Ringrazio a nome della società il presidente Ghirelli che ci ha sostenuto fortemente nel nostro progetto“.

Ghirelli Lega Pro

Il presidente della Lega Pro, per impegni, non era presente alla conferenza stampa, ma Cherubini ci tiene a sottolineare il ruolo della Serie C: “Una lega che ci ha accolto tra mille difficoltà, perché chi è qua da qualche anno sa con quanto scetticismo del mondo calcistico sia stata accolta l’iscrizione della nostra seconda squadra al campionato di Serie C“.

Il presidente di Lega Pro Ghirelli ha rilasciato delle dichiarazioni a commento della presentazione: “Miretti, Soulé, Fagioli tre talenti formati in un campionato performante come la Serie C, sono la dimostrazione concreta di quanta utilità avrebbe per il calcio italiano se si aprisse a percorsi formativi!” E ancora: “Dany Mota Carvalho, Frabotta, Vrioni, Dragusin, Delli Carri, Ranocchia (oggi al Monza), De Winter (all’Empoli) Felix Correia, Wesley e Rafia sono tutti prodotti della Juventus Next Gen, che, nel 2020, in Lega Pro ha anche vinto un Coppa Italia. Poi all’estero Pep Guardiola e Xavi si sono formati nella seconda squadra del Barcellona“.

Cherubini sottolinea inoltre come la neonata Juventus Next Gen comprenda anche un’esperienza che va oltre l’Under 23. Ma i ragazzi che vanno in prestito, decidono di farlo in base ad una loro scelta. “De Winter e Ranocchia, per esempio, hanno deciso di completare il lavoro e il percorso formativo esternamente” sottolinea Cherubini.

Matias Soulé e il rapporto con Di Maria: dal mate alle cene in programma 

Prende parola Matias Soulé: “Mi ricordo che eravamo ad una grigliata, in Argentina, con il mio procuratore e mio papà e dovevamo parlare di dove dovevo andare. Il mio procuratore mi fa: abbiamo questi tre club, devi sceglierne uno. Pensaci una settimana“. Ma Soulè non ha aspettato tutto quel tempo: “Ci siamo rimessi a mangiare e subito ho detto: voglio la Juve“.

Continua, il giovane argentino: “La Serie C mi ha aiutato molto. So che arriverà il mio momento“. Poi parla del rapporto con un altro argentino della Juventus, Angel Di Maria, che ha definito Soulè come “grande talento”: Il rapporto è bellissimo, siamo argentini. C’è sempre quella confidenza di essere argentini e lo viviamo come se ci conoscessimo da prima. Beviamo il mate, non è ancora venuto a casa a mangiare, ma sicuramente verrà“.

Soulé Juventus

Fabio Miretti: “Ecco perché ho scelto la Juventus invece del Torino”

Miretti sulla decisione di scegliere la Juventus: “Sono arrivato alla Juventus ad otto anni e ho fatto tutto il percorso giovanile alla Juve. Ho fatto Under 19, poi Under 23 sino ad arrivare quest’estate ad aggiungermi alla prima squadra dove sono stabile”. Poi continua: Io tifavo la Juve, quindi è stato facile sceglierla. Anche i servizi offerti dal club, come quello della navetta che veniva a passarci a prendere, sono stati importanti. È stato facile scegliere la Juventus e non il Torino, che è l’altra squadra che mi aveva cercato.”

Miretti Juventus

Nicolò Fagioli: gli allenamenti con Ronaldo e l’importanza della Serie C

Parla poi Fagioli, sugli allenamenti con i campioni della Juventus: “Ho avuto la fortuna di allenarmi con tantissimi campioni, tra cui Ronaldo. Questa è stata una fortuna grandissima che ho avuto. Ho iniziato quando ero in Under 17 ad allenarmi con mister Allegri e dopo, quando ero in Under 23, con Pirlo ho fatto sei mesi in prima squadra.

Anche gli stessi giovani sono consapevoli dell’importanza di competere in un campionato come la Serie C, queste le parole di Fagioli: “Penso il progetto Juventus Next Gen sia molto importante. Il passaggio dall’Under 19 alla prima squadra è troppo grande. Confrontarsi con la Juventus Next Gen in un campionato come la Serie C, con giocatori professionisti, è molto importante. Credo quindi che questa scelta della Juve sia stata giustissima”.

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Cherubini parla poi del fatto che all’inizio del progetto Under 23 si puntava a portare uno o due giocatori in prima squadra. Oggi ne stanno presentando tre: “Dieci anni fa pensavamo che avere un’area prestiti super sviluppata fosse la chiave. Oggi abbiamo capito che sviluppare la seconda squadra è importante e dobbiamo capire come si svilupperà il mercato. La Juventus è sempre attenta a queste situazioni ed investe sempre molto. La Juventus non potrà mai prescindere dai grandi campioni, ma ad oggi riteniamo che in un calcio che debba andare anche in una direzione di sostenibilità, sia giusto dare qualcosa alla prima squadra con un patrimonio creato internamente”.

Dalla Juventus Next Gen alla prima squadra. Dalla Serie C allo spogliatoio in comune con Di Maria, Vlahovic, Chiesa, Bonucci. Miretti, Fagioli e Soulè sono pronti a nuove sfide.

A cura di Andrea Finiu