“Sì dà quasi per scontato che il Bari debba fare sempre risultato e vincere. Non è così. Noi dobbiamo solo guardare a noi stessi, partita per partita: è normale che arriva un momento in cui l’obiettivo sembra vicino e scontato, ma non è così”. Ultimo arrivato (in ordine cronologico) in biancorosso, Gianvito Misuraca ha alle spalle oltre 300 partite tra i pro e troppa esperienza per pensare che il +7 della squadra di Michele Mignani a 12 turni dalla fine del girone C di Serie C possa essere un margine sufficiente per considerare chiusa la pratica promozione. Dopo essersi presentato sul campo subentrando contro Monterosi e Turris, il centrocampista 31enne lo ha fatto davanti ai microfoni. Partendo dalla trattativa che nelle ultime ore del calciomercato invernale lo ha portato a Bari, con Andreoni che ha fatto il percorso inverso: “Dopo la sosta avevo deciso di lasciare Pordenone – racconta – l’ultimo giorno si è riaperta la possibilità Bari e negli ultimi minuti si è sviluppata la trattativa“.
Nello specchietto retrovisore ci sono 168 presenze, 7 gol e 12 assist con il Pordenone. Anni che contengono anche una storica promozione in B, una Serie A accarezzata e una salvezza conquistata. “Sono stati anni bellissimi – assicura Misuraca – in questa stagione sono stato condizionato da problemi fisici. Ero pronto al rientro a dicembre”. Poi il destino l’ha portato in Puglia: “Non è detto che arrivando dalla B si faccia il titolare in C. Soprattutto nel Bari. Sono arrivato qui mettendomi a disposizione di staff e gruppo, so di giocarmi il posto con gente forte. Devo ritrovare la condizione dopo l’infortunio”. Ambientarsi a Bari, garantisce, “è stato semplice. Ho trovato gruppo sano. Conoscevo già molti ragazzi con cui sono contento di condividere esperienza”.
Tra i volti noti, oltre a Mallamo e Scavone già conosciuti a Pordenone, c’è Antonio Mazzotta. Con il terzino Misuraca ha condiviso la vittoria dello scudetto Primavera nel 2009 a Palermo. “Di quella squadra in pochi sono emersi, sia per demeriti nostri, sia per demeriti generali – ricorda – si poteva fare di più ma quel 2009 lo ricordo benissimo. Stavo percorrendo una strada ad alti livelli“. Passata anche per 10 presenze con l’Under 20 e 7 con l’Under 21. “Non mi piace parlare del passato – replica Misuraca – così come della mia tappa in Slovenia al Nova Gorica. In generale non vivo di rimpianti. Ora ho scelto Bari per rimettermi in gioco“.
Chiarezza. La stessa utilizzata quando si parla di collocazione in campo: “Mi trovo meglio da mezzala anche se ho giocato pure davanti alla difesa – ammette – sono qui per dare il massimo, offrendo un’alternativa in più“. Alle spalle c’è la vittoria contro la Turris (“A volte essere sporchi e meno belli è utile, importante è portare punti”), sabato al San Nicola invece arriverà il Campobasso: ” “Ci stiamo preparando come ogni sfida. Bisogna pareggiare l’avversario in cattiveria e agonismo e puntare poi sulla qualità. Il tifo di Bari? Ci sono momenti cruciali e remare tutti dalla stessa parte può essere un’arma in più. Garantisce punti decisivi”.
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