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Dall’Eccellenza alla B, il sogno di Pergreffi: “Lavavo le magliette a casa, nessuno mi ha regalato niente”

Dopo aver conquistato la promozione in Serie B, il Modena si appresta a disputare la Supercoppa contro Sudtirol e Bari. Un altro trofeo dunque per rendere questa stagione indimenticabile. Tra i protagonisti della squadra di Tesser c’è anche il capitano Antonio Pergreffi, che ha parlato della partita decisiva vinta 4-0 contro il Pontendera, davanti ad oltre 15mila tifosi, tornando indietro nel tempo e rivelando alcuni aneddoti di quando giocava in Eccellenza.

La festa promozione del Modena

Pergreffi: “Ricorderò per sempre il giorno della promozione”

Nel corso di un’intervista ai microfoni di Radiamo Web Radio, che è stata condotta dai ragazzi del settore giovanile, Pergreffi ha raccontato le emozioni provate nel giorno della promozione in Serie B: “Un’emozione indescrivibile, che ricorderò per sempre. Quando siamo arrivati allo stadio, ho visto i nostri tifosi che ci hanno caricato prima di entrare negli spogliatoi. E’ magnifico poter condividere il nostro sogno con loro”.

La carriera di Pergreffi è iniziata in Eccellenza: Ho fatto molti sacrifici, ho lavato le magliette a casa e giocato su campi brutti. Mi sono allenato alle 19:30, perché i compagni dovevano finire di lavorare. Nessuno mi ha regalato niente, arrivando tardi tra i professionisti. Per questo motivo la vittoria col Modena è doppia”

La sua stagione

Nell’anno della promozione in B, Attilio Tesser ha puntato su Antonio Pergreffi. Quest’ultimo ha collezionato 36 presenze (33 in campionato e 3 in campionato) e 3 gol contro Vis Pesaro, Virtus Entella e Imolese. Una stagione in cui il capitano è stato protagonista con prestazioni positive, nonostante la rottura del legamento collaterale mediale del ginocchio sinistro, rimediata nella sfida contro la Vis Pesaro. Da lì uno stop di 4 partite. Il capitano, però, non si è mai arreso e dopo aver superato l’infortunio ha guidato la squadra alla conquista della promozione. Pegreffi infatti ha raccontato che, durante il riscaldamento, parla alla squadra chiedendo di interpretare nel modo giusto la partita. Un rituale, che sarà sicuramente ripetuto anche nella prima sfida della Supercoppa del 7 maggio.

Di Giuseppina Citera