“Sai perché mi batte il corazon“. Per chi ha vissuto Napoli o il calcio italiano ai tempi di Diego Armando Maradona, queste parole risuonano nella mente riportando alla canzone che i tifosi azzurri composero sulle note di un brano degli anni ’40 per celebrare il fuoriclasse argentino. Il coro di una curva dedicato ad un giocatore di un club simboleggia la gratitudine da parte di chi, tutte le domeniche, si trova sugli spalti a sostenere una squadra. L’affermazione nell’identità dei tifosi e nella tradizione. Ecco, anche a Vicenza hanno deciso di celebrare Francesco Modesto con un coro. L’allenatore non ci ha messo molto ad entrare nel cuore dei sostenitori. 5 partite giocate in Serie C, 15 punti raccolti. “Sai perché mi batte il corazon“.
Certe volte, per entrare nel cuore di una tifoseria ci vogliono partite, prestazioni e anche mesi, ma a Vicenza c’è stata un’eccezione. Francesco Modesto ha totalmente rimescolato le carte in campo consegnando una nuova linfa alla squadra. Cinque vittorie di fila, che diventano sei considerando il turno di Coppa Italia vinto contro il Rimini ai calci di rigore. Modesto non ha soltanto trasferito la propria identità allo spogliatoio, ma a tutti i tifosi. Adesso la sua squadra guida la classifica del girone A con 32 punti, dopo aver rischiato di scivolare addirittura fuori dalla zona playoff. C’era bisogno di dare una scossa, Modesto ci è riuscito. E pensare che l’allenatore non si era neanche accorto del coro dei tifosi. “Il coro “Modesto uno di noi“? Io inizialmente non l’ho sentito, probabilmente ero troppo preso dalla partita. Soltanto dopo mio figlio mi ha detto che era stato fatto. Non ci credevo, mi ha fatto molto piacere” ha sostenuto l’allenatore nella conferenza stampa in vista del match di Coppa Italia contro la Viterbese.
La corsa del Vicenza non si vuole fermare. Nel prossimo turno di campionato la squadra di Francesco Modesto affronterà il Pordenone, che è in seconda posizione in classifica distante soltanto un punto dalla vetta. Prima dello scontro diretto però, il Vicenza dovrà giocarsi i quarti di finale di Coppa Italia contro la Viterbese. Anche in questa competizione Modesto vuole affermare il valore della propria squadra. Il segreto? Migliorarsi, giorno dopo giorno, seguendo il metodo Modesto. “In un mese e mezzo abbiamo fatto tanto. Adesso dobbiamo continuare a lavorare, è un processo continuo che porta a migliorarsi sempre di più, dimostrando che siamo un gruppo di lavoratori. Dobbiamo soltanto pensare alla Viterbese, al match contro il Pordenone penseremo dopo la Coppa Italia“.
Con Francesco Modesto il Vicenza è rinato. Le speranze sono tornate ad accendersi e la stella polare dell’ambizione è nuovamente in alto. Con gli insegnamenti di Juric al Crotone e di Gasperini, quando Modesto era un giocatore del Genoa, l’allenatore è riuscito in quello che aveva detto durante la sua presentazione, ovvero spingere i giocatori oltre i propri limiti. Una frase che racchiude passione, senso di appartenenza e lavoro sul campo, tradotta poi nei risultati che hanno permesso ai tifosi di sognare, di nuovo. Insomma, Francesco Modesto con sei partite sulle spalle è già entrato nel cuore dei tifosi del Vicenza. 15 punti e primo posto conquistato sono la chiave che ha aperto le porte della curva di casa. Francesco Modesto ha riacceso la scintilla della passione. “Sai perché mi batte il corazon“.
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