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Dal Napoli alla Roma di Zeman, chi è Giacomo Modica: l’allenatore che torna a Messina

Credit ACR Messina

Come un fulmine a ciel sereno, il presidente del Messina ha annunciato nella giornata di oggi, 8 luglio 2023, il nuovo allenatore. Sarà Giacomo Modica, che torna nella Sicilia giallorossa. Un girovago come pochi, da calciatore è cresciuto nel settore giovanile del Palermo (dove poi giocò dal ’90 al ’92). Due anni prima, proprio la casacca dei giallorossi. E poi ancora Atletico Catania, Padova, Acireale e Ancona. Una cosa è certa: se la Sicilia chiama il 59enne nato a Mazara del Vallo non dice mai di no. Parola chiave: ricchezza. D’animo, sia chiaro. Uomo saggio che con il sacrificio è arrivato a buoni livelli. Alti, se si parla della sua carriera in panchina. Un “nome” importante. Non uno qualunque, per costruire la nuova stagione del Messina in Lega Pro.

Messina

Modica, l’allievo di Zeman che torna a “casa”

Dalla possibile mancata iscrizione al prossimo campionato di Serie C, alla rivoluzione in vista della nuova stagione. Si riparte da Giacomo Modica, ex calciatore proprio dei giallorossi dal 1988 al 1990. Un ritorno in quella che è stata, da sempre, una specie di seconda casa. Modica aveva infatti non solo già vissuto la città da calciatore, ma anche da allenatore. Era il 2017 quando il 59enne prese il club dai bassi fondi della Serie D e lo portò fino al sesto posto al termine della stagione regolare.

Facciamo però un salto indietro. Anno 1999: dopo le 27 presenze e i 2 gol con l’Atletico Catania Modica decide di dire addio al calcio giocato. Ma il pallone è, è stato, e sarà sempre la sua ragion d’essere. Quindi nemmeno il tempo di togliersi gli scarpini, che inizia un nuovo capitolo della sua vita. Con un maestro niente male: Zeman. Con lui fu allievo al Fenerbahce in Turchia e poi a Napoli nel 2000. Poi ancora lo seguì a Salerno e ad Avellino. Fu sempre il suo vice, in tutte e 4 le prime esperienze. Osservare, imparare e ascoltare. Tre gesti semplici quanto importanti. Ciò che ha fatto Modica per iniziare il suo personalissimo girovagare da allenatore in prima. Cosenza, Melfi, Celano e Lecco, sempre con il fedelissimo 4-3-3 (modulo più utilizzato in carriera) degno di un discepolo zemaniano. Difficile, certo, non pendere dalle sue labbra. Poi la Roma nella stagione 2012-2013, nelle vesti di collaboratore tecnico e sempre al fianco di Zeman, così come a Cagliari l’anno successivo. Un binomio indissolubile.

Ritrovare la passione

La salvezza negli ultimi minuti con il gol del messinese Ragusa nella finale playout, la possibile esclusione dalla Lega Pro e la missione Sciotto dal titolo “salvare il calcio a Messina”. Un incubo durato diversi giorni e scacciato via dal numero uno giallorosso. Adesso, un po’ do serenità e un solo obiettivo: ritrovare la passione. La stessa che ha portato i tifosi a riempire la cirva dello Stadio San Filippo nella gare decisive della stagione. E chi meglio di Modica, può riportare entusiasmo ad una piazza scossa e “traumatizzata”. Chi meglio di uno che questo club lo ha nel sangue e che ha sempre risposto presente per questa piazza. Con il suo 4-3-3, alla ricerca di una salvezza e, forse, qualcosa di più. Il settimo dell’era Sciotto, per sognare di nuovo.