Il neo acquisto del Potenza, Mohamed “Momo” Laaribi, trequartista classe 1993, seppur non ancora trentenne, ha un passato impossibile da dimenticare. Una vita fatta di sacrifici e voglia di emergere, la sfortuna di un evento tragico, il perdono e la voglia di dimostrare quanto vale. Ma chi è Momo Laaribi?
Di origini marocchine ma nato in Italia, Momo, cresce insieme alla mamma, i due fratelli e un nonno tuttofare. Classe 1993, già grande rispetto ai bimbi della sua età, fin da bambino fa avanti e indietro tra Marina di Gioiosa Ionica, Locri, Roccella, girando per i mercati con la sua bancarella. CD, accendini, ombrelli, fazzoletti: vende di tutto. Ha fame, fame di sogni che, sa benissimo, non potrà inseguire senza un minimo di sacrificio. Così persevera, fa il lavapiatti, l’aiuto cuoco, le pulizie, a chi serve, quando serve. Non c’è tempo per scherzare, non c’è tempo per divertirsi. Ma c’è tempo per sognare.
Così, ogni giorno, dopo il lavoro, va a giocare a calcio. Inizia piano, con calma, investendo i suoi risparmi per la scuola calcio: conosce il valore del denaro ed è un ragazzo dai sani principi. La passione è talmente grande che non si arrende. Fa il suo esordio in Serie D all’età di 21 anni con il Roccella, piazza importante per lui. Con il club calabrese infatti colleziona numerosi successi: 89 presenze e 18 reti all’attivo, con la palla ci sa fare, si fa notare. Una carriera destinata a decollare ma, proprio sul più bello, un destino beffardo gli presenta il conto.
E’ l’inizio dell’estate 2013 e Momo, poco dopo l’alba, si sta dirigendo al mercato. Una distrazione, forse un abbaglio del sole: Momo travolge e uccide un ciclista, Roberto Leonardo, 52 anni. Tu ne hai 20 e sei nel fiore della tua gioventù, una vita davanti che ti aspetta e quel sogno di arrivare tra i grandi del calcio. Non puoi, non ti è concesso: devi far fronte a un qualcosa più grande di te e non puoi esimerti dal farlo. Momo guida senza patente e con l’assicurazione scaduta, scappa, viene riconosciuto e arrestato. Il ragazzo patteggia una condanna lieve: un anno e mezzo di reclusione con sospensione della pena dopo l’accusa di omicidio colposo e omissione di soccorso. Tocca il fondo, finisce in carcere ma non molla.
“Non c’è giorno che non rammenti quel momento” dirà successivamente Laaribi in un’intervista. Perché il passato è un macigno e non puoi sotterrarlo. La sua non è una storia di riscatto ma una seconda possibilità datagli dallo stesso destino che ha tolto, alla sua famiglia e a quella della vittima, la serenità. Dopo l’incubo infatti, Momo può tornare a giocare a calcio e arriva la chiamata dal Rende, Serie C. Ha 24 anni e fa il suo esordio tra i professionisti: con i biancorossi vanta 55 presenze 4 reti all’attivo.
Veste le maglie di Casertana, Vibonese, Lamezia e Novara: con questi ultimi vince il campionato di Serie D lo scorso anno mentre oggi è approdato a Potenza. La vita gli ha messo davanti situazioni difficili, ma al contempo gli ha offerto una seconda possibilità: la speranza resta sempre l’ultima a morire.
A cura di Chiara Sarrocco
All'Alfredo Viviani i lucani affrontano la squadra di Colombo nel match valevole per la sedicesima…
All'Alberto Pinto il derby campano tra Casertana e Giugliano, valevole per la sedicesima giornata di…
Tutti gli aggiornamenti nel turno di C di questo weekend. Torna il campionato di Serie…
Allo Iacovone i pugliesi sfidano la squadra di Auteri nel match valevole per la sedicesima…
Stagione che sembrava già finita lo scorso ottobre, poi il recupero lampo. Ha quasi dell'incredibile…
Altri problemi in vista in casa giallorossi. Cancellata la partita di campionato, ecco quando si…