“Scusami, c’è vento perché stavo arrivando in biblioteca al Politecnico“. Dall’altro lato del telefono c’è Matteo Arena. 22 anni, difensore-studente del Monopoli. O forse addirittura studente-difensore, perché “per me a livello emotivo è stato più facile giocare al San Nicola, da barese, che dare 10 giorni dopo un esame orale – racconta a LaCasadic.com – in campo è diverso, hai sotto controllo più situazioni mentre da studente l’imprevisto è dietro l’angolo”. Parola di un 22enne che domenica scorsa ha festeggiato la prima doppietta tra i professionisti: vittima scelta, il Catanzaro, costretto alla prima sconfitta stagionale dall’1-2 del Ceravolo. Lontano dagli allenamenti, studia ingegneria gestionale a Bari. “Dovrei laurearmi la prossima estate. Sono in ritardo di un anno ma non è semplice conciliare le cose. Ogni pomeriggio vado in biblioteca”.
Quei due gol a casa Arena sono stati vissuti con enorme emozione: “Vivo a Bari con i miei genitori- racconta Matteo – e quando sono tornato a casa ho trovato i miei genitori svegli che mi stavano aspettando. Stavano rivedendo la partita in differita e la stavano ancora guardando: per me è stata una gioia immensa“. Ma “la maglietta di Catanzaro la darò a mio fratello, che ha iniziato a mandarmi messaggi sin dal fischio finale per raccontarmi la sua gioia”. Già, perché la famiglia è sempre stata al centro per questo ragazzone dal fisico poderoso e le radici a centrocampo. “Ormai però mi sento un difensore, mi sono calato nel ruolo – sorride – a Bari avevo iniziato da centrocampista poi a Trani mi hanno riportato a centrocampo”. Un tour de force del rettangolo verde, con punto d’approdo al Veneziani: “Mister Scienza mi ha rimesso in difesa e di lì non mi sono più spostato”.
E dire che il calcio e Arena hanno rischiato di dirsi addio. Proprio il difensore sfoglia l’album dei ricordi, amari: “Era la stagione 2016/17, l’anno della maturità. Avevo perso l’amore per il calcio. C’erano gli esami di stato, avevo superato il test per entrare nella facoltà di ingegneria a Bari e non ero troppo felice. Mi ero fermato a febbraio poi ad agosto ho avuto la possibilità di ripartire dall’Eccellenza a Trani. Ho accettato e anche la partenza lì non è stata semplice”. Campi polverosi, latitudini differenti ma Arena risponde presente e si impone. Memorabile un suo gol al Fasano in finale di Coppa Italia Dilettanti. “La famiglia alla lunga ha accettato la mia scelta al netto della delusione. Sapevano che comunque avrei intrapreso una carriera diversa ma mio padre era distrutto per quella scelta – ammette- non ci credeva”. Come in ogni favola, c’è un buono della situazione. “Mio zio Marcello Chiricallo (attuale ds del Monopoli, ndr) mi ha dato una grossa mano. Lui mi ha fatto ricredere in me, gli devo tutto”. Il destino e la stima li hanno visti di nuovo accanto in biancoverde. “Abbiamo avuto un pochino di alti e bassi, ora ci siamo rilanciati con due vittorie di fila – ammette Arena – Questo è un campionato tosto, puoi vincere e perdere contro chiunque. Occorre stare sul pezzo e lavorare: c’è un mister che ci fa lavorare tanto, c’è un gruppo solido”. Il prossimo ostacolo si chiama Monterosi: “Arrivano da due ko consecutivi, dovremo avere uno stimolo in più e dovremo fare la partita. Si vince con attenzione e mentalità”.
Mentalità. Quella che a Monopoli non è venuta meno nemmeno nella scorsa stagione, maledettamente complicata: “Siamo stati forse l’unica squadra ad avere due grosse ondate di Covid – ricorda Arena – io non ne sono stato colpito ma è stata dura. I ragazzi che sono arrivati a gennaio ci hanno dato una grossa mano. Sono stati fondamentali i senior: Bizzotto, Piccinni, Mercadante, sono giocatori con un’esperienza incredibile”. Stimoli verso obiettivi da rincorrere. “Cinque gol alla portata? A saperlo prima avrei scommesso con i compagni di squadra – sorride Matteo – punto a giocare il più possibile, se arriva qualche gol sono contento ma devono essere utili per la squadra“. La firma, invece, oltre che sul libretto universitario, Arena le metterebbe per due traguardi: “A maggio 2022 playoff per il Monopoli e laurea vicina: metterei la firma ora. Intanto pensiamo alla salvezza il prima possibile“. Il prossimo esame è “Fisica 2, a metà novembre”. Arriverà prima il prossimo gol? “Difficile”. Ci salutiamo. “Devo studiare, gli esami sono vicini”. E via, direzione biblioteca. Parola del difensore-studente. O, se preferite, studente-difensore.
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