Monopoli, Cerignola, Avellino e Benevento: il calciomercato a confronto
Da Lescano a Panico, passando per gli innesti dei vari Volpe, Achik e Greco, fino alla strategia conservativa del club di Vigorito.
Quello di quest’inverno in Lega Pro è stato uno dei mercati di riparazione più scoppiettanti degli ultimi anni. Diversi i trasferimenti importanti e balzati all’occhio nell’intera Serie C tra i tre gironi, con quello meridionale che è stato segnato anche e soprattutto da uno in particolar modo: Facundo Lescano.
L’attaccante argentino, separatosi dal Trapani a distanza di sei mesi, è stato il fiore all’occhiello del mercato dell’Avellino, nonché una delle squadre più attive in questa sessione invernale e una delle principali contendenti alla vittoria del campionato. Nel girone C è vera e propria bagarre per il primato, con quattro formazioni racchiuse in 2 punti. Il duo pugliese Monopoli-Audace Cerignola in vetta, è accompagnato a stretto giro di fatto dall’altro duo, quello campano, composto dallo stesso Avellino e dal Benevento.
Ma come si sono mossi sul mercato questi quattro club al fine di rinforzare ulteriormente le proprie rose a disposizione? Ognuno con le proprie strategie e idee, ha fatto il suo gioco rispondendo perlopiù alle esigenze tattiche, ma indubbiamente, dati alla mano, l’Avellino e il Cerignola son state le società con più operazioni portate a termine. Ben 17 tra entrate uscite, sia in casa biancoverde che in casa gialloblù. 13, invece, le operazioni totali condotte dal Monopoli. Fuori dal podio, numericamente parlando, il Benevento.
Il club sannita ha preferito non toccare il proprio organico (eccezion fatta per operazioni rivolte a due giovani e per la risoluzione con Kubica), con l’ormai ex allenatore Auteri che più volte era stato abbastanza chiaro a tal proposito, evidenziando come la rosa fosse già completa e che si sarebbe intervenuto qualora ci fossero state delle possibilità. Non dello stesso avviso Avellino e Audace Cerignola, che hanno rinfoltito i propri organici con pedine di assoluto rilievo. Detto di Lescano, impossibile non citare su tutti Panico e Palumbo per i campani, così come i vari D’Andrea, Volpe e Achik per i pugliesi. Greco e Sylla, invece, due degli acquisti più importanti del Monopoli. Ma mettendole a confronto, come si son mosse nello specifico queste quattro società?
Puntellare la rosa a Monopoli, rinforzarla con un occhio al bilancio a Cerignola: il punto sulle pugliesi
Partiamo dalle due attuali capolista Monopoli e Audace Cerignola, appaiate a pari punti a quota 48 in vetta alla graduatoria. Il club di Rossiello ha portato a termine in tutto 13 operazioni (7 in entrata e 6 in uscita), decidendo di non andare a intaccare di molto l’organico già a disposizione. In attacco si è puntato su Sylla, arrivato dal Perugia come giusta alternativa a Grandolfo e Bruschi. Due gli innesti anche in difesa rappresentati da Contessa e Miranda. Il centrocampo, invece, Skirmantas a parte arrivato per la Primavera, ha visto l’importante ingresso di Greco dal Vicenza. Infine, il portiere Pellegrini come nuovo secondo di Vitale. Riguardo le cessioni, ci son stati gli addii su tutti di De Santis e Yabre, per cui si è optato per entrambi per la risoluzione.
Rispettando una determinata linea economica e tenendo sempre d’occhio il bilancio come dichiarato dal ds Di Toro, l’Audace Cerignola ha condotto un mercato mirato, intelligente e per certi versi anche strategico. La società di Grieco si è mossa sin da inizio gennaio per portare in Puglia due top quali Volpe e Achik, tappando poi immediatamente i buchi che si erano venuti a creare dalle partenze di Tentardini, Ruggiero e Jallow. A tal proposito, è possibile far riferimento agli innesti di Nicolao, McJannet e Santarcangelo. Il tutto, senza dimenticare il ritorno di D’Andrea, che si è ripreso subito la titolarità in attacco. Se 6 son stati i nuovi volti, 11 son state le cessioni. Oltre ai tre già citati, da menzionare le separazioni con i due ex Serie A Gagliano e Parigini.
Avellino, mercato incandescente! Idee opposte a Benevento. Le operazioni delle due campane
Veniamo alle due campane Avellino e Benevento, appaiate anch’esse a pari punti e a -2 dal primato. Quello dell’Avellino è stato uno dei mercati più attivi e spumeggianti di questa sessione invernale, con 17 operazioni completate tra acquisti e cessioni, rispettivamente 7 e 10. Lescano dal Trapani ha rappresentato il clamoroso trasferimento di gennaio, senza nulla togliere ad altri giocatori importanti arrivati sempre in Irpinia quali Panico dalla Carrarese e Palumbo dalla Juventus Next Gen. A questi si aggiungono Todisco, Manzi, Cagnano e il giovane attaccante Zuberek dall’Inter. Tante anche le uscite, con Gori e Redan su tutti, approdati al Sudtirol e al Beerschot. Il trio Toscano-Liotti-Mulè parla invece ora granata: Trapani è stata la nuova destinazione. L’obiettivo, manco a dirlo, è ovviamente il salto di categoria in casa Avellino. Operazioni di assoluta importanza, che portano il club di Iervolino a candidarsi ulteriormente per la vittoria finale del campionato.
Infine, il Benevento del presidente Vigorito. La società giallorossa ha deciso di non andare a toccare (quasi) per niente la propria rosa. Già, quasi, perché in casa sannita prosegue comunque la linea verde. L’attaccante classe 2006 Miranda è arrivato dalla Turris per rinforzare la Primavera, mentre il centrocampista 18enne Bisogno è tornato all’Ischia. Con il polacco Kubica si è poi risolto il contratto. Una strada, quella del Benevento, che d’altronde era stata già fatta presente da Gaetano Auteri in varie conferenze stampa. L’ormai ex allenatore siciliano, infatti, spesso aveva informato i media che poco e nulla si sarebbe fatto avendo un organico già di per sé competitivo, e che si sarebbe intervenuto solo in caso di eventuali possibilità.