Perché il Monterosi non è più una sorpresa
“Sai che sogno giocare contro l’Inter”. Appena cinque mesi fa il presidente Capponi ai nostri microfoni pensava a dei palcoscenici che con la Serie C non hanno niente a che fare. Ma d’altronde il presidente del Monterosi è sempre stato una persona in grado di sognare in grande. E soprattutto di far diventare realtà quelle volontà, più grandi del paese di 4800 abitanti che rappresentano ma non irraggiungibili.
Con il 3-0 alla Juve Stabia, tutto interamente firmato Costantino, la squadra è arrivata a quota 43 punti. Un traguardo voluto, sudato e celebrato.
“Non avrei mai immaginato di avere tutti questi punti e credo che anche il più ottimista dei tifosi o degli addetti ai lavori avrebbe previsto questo”. Questo il commento di Menichini nel post partita. Soddisfatto, stupito quanto basta e orgoglioso del suo Monterosi. “I ragazzi stanno sorprendendo anche me, hanno delle motivazioni che non finiscono mai e questa è la molla che ci permette di fare questi risultati. Il segreto? Si è creata una bella alchimia nel gruppo, ora sanno di aver raggiunto la salvezza e si stanno esprimendo più liberamente”.
Al primo anno di Serie C il Monterosi è all’undicesimo posto in classifica, a pari punti col Picerno decimo. La zona playoff non è mai stata così vicina.
Un traguardo raggiunto grazie a 10 vittorie e 11 pareggi, con 39 reti realizzate in totale. Il tutto conquistato con la rosa che ha l’età media più bassa di tutto il girone: appena 22,9 anni. Giovani, spavaldi e quadrati. Mentre l’esperienza siede in panchina, leggi Menichini. Un mix finora vincente e il risultato è una squadra rivelazione in un campionato complesso e mai scontato. Ecco perché il Monterosi resta una bella favola ma ormai è più di una ‘sorpresa’.