“Un giocatore bellino, un esterno di attacco con grande strappo, mi piace molto perché è fresco e con fame”. Così Ciro Polito, direttore sportivo del Bari, aveva presentato al momento dell’arrivo in biancorosso Gregorio Morachioli. Attaccante esterno prelevato dal Renate, da quella Serie C che ha rappresentato spesso un motore di ricerca utile per il ds pugliese. L’operazione si era concretizzata nelle ultime ore del calciomercato invernale, dopo che il giocatore era stato cercato da tanti club di C tra cui il Vicenza, ma aveva preso forma già nei primi giorni di gennaio. “Ho preferito anticipare e portarlo subito a Bari perché sono convinto possa dare il suo contributo, credo in lui” spiegava ancora Polito. Contro il Cagliari, è avvenuto il suo esordio in B. Poi altre due volte da subentrato contro Frosinone e Terni. Morachioli ha dimostrato che quella fiducia era ben riposta. Ora è arrivato anche il gol vittoria al 93′ contro il Sudtirol. Una rete che mancava in campionato da più di due anni (l’ultimo in Renate-Gubbio il 10 gennaio 2021).
Michele Mignani, allenatore del Bari che conosce bene la C, vinta con i biancorossi e vissuta alla guida di Olbia, Siena e Modena, si affida a Morachioli al minuto 80 della partita contro i sardi, in vantaggio grazie alla rete lampo di Lapadula e in 10 uomini dall’alba del secondo tempo proprio per l’espulsione del centravanti. Obiettivo, aprire la muraglia ospite sulle fasce. E Gregorio esegue, prendendosi la mattonella di sinistra, largo nel 4-2-4. Giocate intelligenti e voglia di sfruttare ogni minuto per mettersi in mostra lo rendono protagonista dell’azione che regala al Bari un importante pareggio. La fiducia di Mignani nei suoi confronti cresce e nelle sfide contro Frosinone e Terni subentra nuovamente. Questa volta agendo sia da seconda punta che da trequartista. Uno stravolgimento tattico che, grazie alla fantasia che l’ha sempre contraddistinto e alla crescita avuta al Renate, Morachioli interpreta con ottimi risultati: “Giocando sempre di più, acquisisci sicurezza nei tuoi mezzi e tutto sembra più facile. Io qui provo a mettere in difficoltà l’allenatore. Devo migliorare nell’aspetto realizzativo e nel dialogo con i compagni, oltre che nella posizione in campo“.
Tra gli applausi dei tifosi al Bari, tanti sono indirizzati a questo ragazzo che ha compiuto 23 anni il 27 febbraio e che dopo tanta gavetta ora si gode un pezzo di B. Fondamentale è stata la Serie C, scuola di formazione che Morachioli ha toccato 90 volte da protagonista (con la maglia dell’Imolese, del Renate e della Pistoiese) passando prima anche per le giovanili della Juventus. A segnare Greg, come giocatore e come uomo, è però il tempo passato al Renate. L’esperienza in Brianza permette a Morachioli di sviluppare le proprie capacità tecniche e gli addii di Maistrello e Galuppini gli danno la possibilità di giocare di più.
Occasioni che Gregorio non si lascia sfuggire e partita dopo partita conquista la fiducia dell’allenatore Dossena, diventando imprescindibile per il suo gioco. 7 i gol messi a segno in 52 partite. Prestazioni che convincono l’allenatore ad affidargli la maglia numero 10 e a metterlo al centro del progetto. Il periodo al Renate ed il rapporto con Dossena sono stati essenziali per Gregorio: “Sono cresciuto molto a Renate, devo tanto a mister Dossena che ha creduto in me dal primo momento. Giocando sempre di più, acquisisci sicurezza nei tuoi mezzi e tutto sembra essere più facile“. Le stagioni passate al Renate sono state il trampolino di lancio per l’arrivo al Bari in Serie B: “Io qui provo a mettere in difficoltà l’allenatore, se sono a Bari è perché lui e il direttore hanno creduto in me. Devo migliorare nell’aspetto realizzativo e nel dialogo con i compagni, oltre che nella posizione in campo“.
Gavetta quella fatta in Serie C che non solo ha permesso a Gregorio di migliorarsi a livello calcistico ma che gli ha regalato amicizie importanti come quella con Leonardo Benedetti che Morachioli racconta così: “Il nostro rapporto va avanti da tanti anni. Siamo cresciuti insieme, abbiamo frequentato le stesse scuole calcio. Io, lui, Candela e Mulattieri siamo amici, siamo sempre in contatto e ci ritroviamo con gli altri appena abbiamo qualche giorno libero per tornare a casa“.Che ha dovuto salutare all’improvviso, come raccontato ai microfoni di RadioBari: “Arrivare a Bari ha rappresentato un sogno e di questo sono grato al direttore sportivo Ciro Polito. L’ultimo giorno di mercato ero in viaggio con il Renate mentre andavo a giocare a Pordenone quando mi chiama il mio procuratore e mi dice che sono stato venduto al Bari. Ero incredulo, non ci ho dormito la notte”.
In camera ha il poster di Douglas Costa, “un modello”, mentre in B studia “Bidaoui e Caso, sono fortissimi – ammette – spero di rubare loro qualcosina”. E non per niente la qualità principale è l’uno contro uno. Il sogno nel cassetto è stato realizzato, ma quanta tensione prima di entrare in campo. “Quando l’allenatore mi ha chiamato quasi tremavo – racconta con il sorriso Gregorio – poi mi sono detto: ‘Giochiamoci questa possibilità e vediamo come va’. Devo dire che è stato un esordio da incorniciare, visto come è andata nell’occasione del rigore”. Parola di un giocatore “bellino“, che ha dimostrato in pochi minuti di saper essere utile anche in B. Senza dimenticare la lunga gavetta vissuta in C.
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