Freddezza e destrezza nelle mani, condite da tanta passione e voglia di crescere. La scuola del Senegal può vantare un altro talento tra le porte dei campionati italiani: quello di Mouhamadou Sarr. Il classe ’97, ora, si sta prendendo qualche soddisfazione con la Cremonese, squadra con cui ieri ha raggiunto la semifinale di Coppa Italia mandando ko la Roma. Un appuntamento che mancava da 36 anni, di cui Sarr si è reso protagonista dal primo minuto proprio contro i giallorossi sul campo dell’Olimpico. Il senegalese, ora, festeggia in massima Serie, ma in carriera ha mosso qualche passo anche tra le file della Serie C.
Nato a Kaolack, Mouhamadou Sarr è arrivato a Bologna all’età di sette anni. La sua esperienza tra i pali affonda le radici nel vivaio del massimo club romagnolo, collezionando 53 presenze in totale con la Primavera. Il classe ’97 in maglia rossoblù, però, non trova spazio né in Serie A, né in B: per lui solo panchine e nessun esordio. Poche presenze e tanta necessità di farsi le ossa che, a partire dalla stagione 2017-18, hanno dato inizio a una serie di prestiti in Lega Pro. Per il portiere, prima l’esperienza a Prato, con cui colleziona 17 presenze tra campionato e Coppa Italia, prima del passaggio alla Carrarese. Con quest’ultima, però, l’esperienza non rispecchia le aspettative e, al termine della stagione, conta solo 90 minuti giocati in Coppa Italia contro l’Imolese. La fiducia, però, viene ripagata l’anno dopo con l’Alma Juventus Fano, squadra con cui chiuderà l’avventura in Serie C.
Prima delle soddisfazioni con la Cremonese, per Sarr c’è stato un breve passaggio anche in Serie B. Dopo i prestiti in Serie C, l’estremo difensroe è temporaneamente rientrato al Bologna, dove non ha assaporato nemmeno in quel caso il brivido della massima Serie. Alla sua porta, nella stagione 2020-21, bussa l’Ascoli, che lo chiama come secondo di Nicola Leali. In quell’anno, sono solo quattro le volte che difende i pali della porta picentina. In seguito, la svolta porta il nome della Cremonese. Prima la promozione in Serie A, ora il successo della semifinale di Coppa Italia alla guida di Ballardini.
Come tutti, anche Sarr ha un idolo nel cuore. Non può che essere Gianluigi Buffon la sua fonte di ispirazione, avendo avuto anche l’opportunità di trovarselo come avversario nei match contro il Parma. Il portiere, ai tempi della conferenza stampa di presentazione alla Cremonese, ha reso nota la sua ammirazione nei confronti dell’estremo difensore ex Juventus: “Penso che nessuno della nostra generazione non sia appassionato a lui, siamo cresciuti tutti nel mondiale del 2006 e vederlo difendere i pali dell’Italia ci ha ispirato”. Non solo nel calcio, ma Sarr trova la sua icona anche nel basket: stimatore di Micheal Jordan, non è un caso che il suo numero di maglia sia il 45. Un ragazzo dalle tante risorse, amante anche dell’arte, che tra i pali si sta godendo qualche soddisfazione.
A cura di Ylenia Cucciniello
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