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Mulè, dalla Juventus U23 all’Avellino. “Rifarei questa scelta altre mille volte”

Quella di Erasmo Mulè, difensore classe ’99 e  nuovo acquisto dell’Avellino targato Perinetti, è proprio una bella favola. Ogni favola che si rispetti racconta però di gioie e momenti difficili, come quelli che ha dovuto superare quando non riusciva a trovare spazio. I genitori sono la sua forza e lo hanno sempre sostenuto e accompagnato nelle proprie scelte. Cresciuto tra Trapani e Juventus, Mulè si è distinto in ottime prestazioni in tutta Italia, da Cesena a Monopoli. Dotato tecnicamente e fisicamente, il difensore riuscirà sicuramente a dare il suo contributo al nuovo ambizioso Avellino che sta nascendo. 

Mulè, tra Palermo e Trapani: la rinascita del difensore

La storia calcistica di Erasmo Mulè parte dalla sua terra, la Sicilia. Fu il Palermo, allora in Serie A, a notarlo: “Arrivai tra i rosanero a 14 anni. Per qualsiasi siciliano la chiamata del Palermo era qualcosa di grandioso, ma ho passato anche momenti brutti. Per un anno e mezzo non ho mai giocato, è stato pesante. Ma è stata quella situazione a farmi crescere e formare a livello caratteriale”. Nel 2016 arrivò per la prima volta al Trapani e dopo una breve parentesi alla Recanatese nel gennaio del 2018 tornò ad indossare la maglia granata. A luglio di quell’anno passò dall’Under 19 alla prima squadra, per quella che fu la stagione della sua rinascita. “Credo sia stata l’annata più bella: la prima tra i grandi, quella dove giocai sempre”, ha raccontato ai nostri microfoni.

Lì ebbe l’opportunità di condividere il campo con M’Bala Nzola, ora allo Spezia, e di lavorare con un allenatore come Vicenzo Italiano, con il quale aveva un ottimo rapporto. A Mulè bastarono 3 giornate per segnare il primo gol in assoluto fra i pro: “Mentre correvo per andare a esultare ho pensato ai brutti momenti passati. Mi sono detto ‘bravo’ da solo per non aver mai mollato”. Quel Trapani fu incredibile, e le 16 partite vinte in casa (su 18) con sole 6 sconfitte valsero la promozione in serie B ai play-off: “Il segreto di quel traguardo stava tutto nel gruppo. Vincere fu una gioia anche per la città: dopo la finale andammo a festeggiare in piazza con il pullman scoperto. Una serata magica, non avrei potuto chiedere di meglio”.

La partitella in allenamento con la Juventus (2019)

Mulè e la Juventus Under 23: “Non ci potevo credere”

Nell’estate del 2019 arrivò poi la svolta, con l’inizio di un’altra storia con la Juventus Under 23. Siamo abituati a pensare che le favole non esistano, e anche Erasmo lo pensava. “Il mio procuratore mi chiamò per dirmi che c’era questo interesse e la mia primissima reazione è stata: ‘Vabbè non è vero dai, stai scherzando’. Invece il giorno dopo avevamo già concluso. Un’emozione grandissima”. Entrare in quel mondo fu quasi uno shock, come anche trovarsi a contatto con Cristiano Ronaldo e vincere con lui le partitelle in allenamento: “La prima volta che lo vidi rimasi spiazzato, è un fenomeno. Nella mia vita potrò sempre raccontare di essermi allenato con un calciatore che ha vinto 5 palloni d’oro”.

Arrivare in una squadra di fenomeni non è semplice, ma il difensore più che intimidirsi ha fatto di questa esperienza un’occasione per riempire il serbatoio di conoscenza. “I difensori che più mi hanno impressionato sono Bonucci, fortissimo in fase di impostazione, e De Ligt, mostruoso in fase difensiva”. Raggiungere i loro livelli è possibile, e Mulè ci crede: “Nella vita penso che si debba puntare in alto, testa bassa e lavorare senza accontentarsi mai”.

Mulè e il bianconero: dopo la Juve, il Cesena

Dopo un anno in prestito alla Juve Stabia la Juventus, detentrice del suo cartellino, lo condusse verso altri bianconeri, quelli del Cesena. “Ho pensato fosse un’ottima piazza per trovare continuità. Tornassi indietro rifarei questa scelta altre 1000 volte”. Iniziò così la storia d’amore con società, città, tifosi e compagni. Contro la Fermana è arrivato anche il suo primo gol, e la gioia è stata incontenibile: “Ho sempre immaginato il momento dell’esultanza: una scivolata sotto la Curva Mare piena e il boato di tutto il Manuzzi, e così è stato. I tifosi ci danno una spinta incredibile, in uno stadio del genere e con questo pubblico ti senti un giocatore di Serie A”.

Deciso e decisivo in campo, Mulè sa benissimo quali sono le sue qualità migliori: “Faccio muovere poco gli attaccanti, cerco di stare subito dietro per anticipare la giocata. Posso ancora migliorare, soprattutto nell’aggressività”. Fuori dal rettangolo di gioco si descrive invece come un ragazzo tranquillo e sensibile, che ascolta musica e passa il tempo con la sua coinquilina, una cagnolina dolcissima. Nella vita, come nel calcio, se ha un obiettivo non molla finché non lo raggiunge, dote imprescindibile per uno sportivo determinato e ambizioso. Il lieto fine ora è tutto nelle sue mani, o meglio, nei suoi piedi, e se sarà lui il primo a crederci, potrà dimostrare che le favole sono possibili.

Photo Credits: Cesena FC

A cura di Lucia Arduini

Redazione

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