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Multa alla Fidelis Andria, l’AD non ci sta: “I commissari sentivano da un orecchio solo”

PIETRO-LAMORTE andria

Domenica scorsa, allo Stadio Degli Ulivi di Andria, si è giocata la partita tra la Fidelis Andria e il Pescara. I padroni di casa erano alla ricerca di punti preziosi per smuovere la classifica e abbandonare l’ultimo posto. Il Pescara, dal canto suo, voleva portare a casa la vittoria per tentare di accorciare il gap con il Crotone secondo in classifica. Alla fine il match è terminato 0-0, con le due squadre che si sono divise la posta in palio. La partita, tuttavia, ha continuato a far parlare di sé per motivi extracampo.

FIDELIS ANDRIA

La multa ai tifosi della Fidelis, l’AD Lamorte: “Pagheremo, ma chiediamo parità di trattamento”

Dopo il match contro il Pescara, la Fidelis Andria si è vista recapitare una multa di 2500 euro. La motivazione? Cori contro la tifoseria ospite. L’amministratore delegato della società pugliese, Pietro Lamorte, però non ci sta. Queste le sue parole, affidati ai canali ufficiali della squadra: “Come sempre abbiamo fatto pagheremo diligentemente l’ennesima multa stagionale comminata dal giudice sportivo. Le regole vanno rispettate e chiaramente la Fidelis non è da meno, però evidentemente i commissari di campo giunti al “Degli Ulivi” avranno avuto un udito ad un solo orecchio, probabilmente causato dalle molteplici bombe carta scoppiate dai tifosi ospiti domenica scorsa al loro arrivo all’esterno dello stadio. Evidentemente per questo non hanno sentito i tanti cori della tifoseria ospite contro la nostra città sino alla loro uscita dallo Stadio.

PIETRO-LAMORTE andria

Per carità non è certo una giustificazione questa ed ovviamente come abbiamo fatto domenica nei confronti della società ospitata e cioè il Pescara, qui ad Andria ogni squadra ed ogni commissario ed ogni arbitro sarà sempre trattato con grande rispetto ed accoglienza come fatto in tutte le gare disputate in questi cinque anni. Però chiediamo ovviamente altrettanto rispetto delle regole così come fatto nei nostri confronti. Tra le altre cose colgo l’occasione di rimarcare che non sarà una valutazione iniqua del giudice sportivo a gettare ombre su una tifoseria unica e spettacolare come la nostra».

A cura di Domenico Giuliani