Nonostante per le strade di Napoli si respiri ancora il clima di festa per la vittoria dello scudetto, la formazione di Spalletti si appresta a ritornare in campo per la gara contro la Fiorentina e, dunque, riprendere la marcia verso la chiusura della regular season. Una marcia decisamente più serena dopo aver corso incessantemente fin dall’inizio del campionato per portare un trofeo che nel palmares partenopeo mancava da 33 anni. Da quando Diego Armando Maradona ha alzato al cielo quella coppa, di vicende ne sono perseguite all’interno del club azzurro. E a prendersi una triste pagina nel vasto libro della storia del Napoli, risalta indimenticabile il fallimento e l’approdo in Serie C. Una categoria che, con l’era De Laurentis, non ha avuto lunga vita e che si è spenta ufficialmente al termine della stagione sportiva 2005/06.
Sono passati 17 anni da quando il Napoli ha salutato ufficialmente la Lega Pro. Un campionato, quello del 2005/06, vissuto con la fame di andar via da una categoria che non si sentiva propria. La stessa fame che li aveva contraddistinti anche nella stagione precedente vedendo sfumare il passaggio in Serie B proprio nella finale playoff. Dunque, per gli azzurri si trattava dell’anno del riscatto, aggiungendo un piccolo tassello della scalata che prima o poi li avrebbe visti figuare nuovamente in massima Serie. Quel campionato fu segnato dal dominio dei partenopei, con i cinquantamila presenti al San Paolo contro il Perugia che difficilmente dimenticheranno quel momento. La Serie C era oramai solo un ricordo, seppur davanti a sè c’erano altre tre gare da giocare, con il gong finale sancito dal match contro il Lanciano.
Il Napoli ha salutato la Lega Pro nel match esterno contro gli abruzzesi, certi della loro salvezza, con Reja che ha optato per un 4-3-1-2. A difendere i pali, Gianello al posto del solito Iezzo, alle spalle di una difesa composta da Montesanto e Lacrimini sulle fasce e Romito e Maldonado centrali. Nicolas Amodio è stato schierato nel ruolo di play, affiancato da Montervino e Bogliacino. Sguardo al reparto avanzato, Grieco era tra le linee vicino a bomber Calaiò, che in quel campionato ha raggiunto quota 18 gol, e Pià. Dopo un primo tempo terminato a reti inviolate, l’allenatore Reja effettua i suoi cambi: Trotta al posto di Grieco, Briotti per Montervino e Ramaglia per Pià. In un match in cui il risultato non avrebbe influito la classifica di entrambe le squadre, il risultato non è andato oltre lo 0-0.
Dopo quella stagione, il Napoli ha salutato definitivamente nella sua storia la Serie C. Gli azzurri hanno riscritto la loro favola che nel giro di tre anni ha abbandonato la Lega Pro e le file della Serie B. La massima Serie è arrivata dopo sei anni, per l’esattezza nella stagione 2006/07, facendo ritornare il sorriso sul volto di migliaia di tifosi azzurri. Da quel momento in poi, la società di Aurelio De Laurentiis non ha mai più vissuto una retrocessione, andando alla ricerca solo di un traguardo: il terzo Scudetto. A oggi, l’obiettivo è stato centrato, mandando in estasi un’intera popolazione e ripagando sforzi e sacrifici di una società che di volta in volta ha riportato la squadra al massimo livello. Da Kvara a Osimhen, fino a capitan Di Lorenzo: tutti insieme per un futuro tutto da scrivere puntando sempre più in alto.
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