Seregno, l’ex dg Corda: “Tante falsità su di me! Io il primo a denunciare, la verità uscirà fuori…”
“Attendo fiducioso il corso della giustizia ordinaria e sportiva, la verità verrà a galla”. L’incipit dell’intervista all’ex direttore generale del Seregno, Ninni Corda, il quale ha voluto raccontare la sua versione dei fatti in merito a quanto successo nei mesi scorsi: “Parto dal deferimento, un qualcosa di inspiegabile per le modalità con cui è arrivato. Sono stato deferito senza neppure essere ascoltato, non ho ricevuto nessuna comunicazione. Sono stato deferito sulla base di una sola versione dei fatti, quella di chi accusava. Io a inizio dicembre mi sono rivolto alla giustizia ordinaria, le indagini della Procura della Repubblica stanno procedendo e stravolgeranno tutta la situazione. Perché, malgrado non ci siano stati mai comportamenti macroscopicamente fuori dalla normalità, l’istigatore di tutto quello che è successo è l’ex presidente del Seregno, Davide Erba”.
“Ci sono delle chat whatsapp nelle quali il signor Erba in maniera inequivocabile esorta a tenere comportamenti minacciosi e irriguardosi, con tanto di insulti antisemiti, di fronte ai quali io, Gentile e Anelli siamo rimasti inorriditi e non abbiamo risposto, al contrario del ‘suo uomo’ Borghese che invece si è macchiato di comportamenti vergognosi. E in più ho anche scritto al referente della Comunità ebraica di Milano per dar loro tutta la mia solidarietà e il mio appoggio nel caso in cui dovessero far qualcosa contro Erba”.
Le parole di Corda
In secondo luogo Corda tiene a ribattere alle accuse agli atti nel deferimento… “Mi si accusa innanzitutto di aver detto una frase razzista al medico sociale che non mi ha permesso – fisicamente – di entrare al campo di allenamento. Intanto il primo a offendermi e ad apostrofarmi sulla territorialità è stato lui. In secondo luogo c’è una denuncia per violenza privata contro questa persona e contro l’ex vicepresidente, che non mi hanno permesso di entrare a fare il mio lavoro. Sono stato io il primo a denunciare sia Sottili che Arama, che tra le altre cose prendeva anche lui parte a quello che è stato definito calcio fiorentino e che in realtà era palla a mano, sempre in maniera simpatica e divertente”.
La versione dell’ex dg
“Mi si accusa che due calciatori, presunti ‘miei uomini’, avrebbero avuto problemi con altri compagni di squadra. E’ una cosa che succede a tutte le latitudini e in tutte le categorie. Sono infine accusato di aver fatto praticare il calcio fiorentino nel corso delle sedute di allenamento. Falso. E’ una sorta di palla a mano, rugby. Allenamento normale, che fanno tante società in quanto il rugby è consigliato quale sport similare al calcio per forgiare determinazione e concentrazione nell’atleta. E’ una cosa che faccio da 30 anni e di cui nessuno si è mai lamentato. Potrei portare davvero mille testimoni. Si sarebbe poi lamentato Fumagalli, evento stranissimo, visto che lui è stato con me anche negli anni precedenti a Foggia e non aveva mai detto nulla. Al netto del fatto che – ripeto – è una forma di allenamento, nella quale non a caso non si è mai fatto male nessuno, se non in via leggera, come può accadere per qualsiasi altra seduta di allenamento”.
La conclusione di Corda
“Ciò che davvero mi rammarica – conclude Corda – è essermi fatto condizionare da una persona quale Erba, che si è rivelata tutto il contrario di come era apparsa. Diceva di voler la Serie B in tre anni, poi all’improvviso niente più, voleva che retrocedessimo. Io capisco tutto, ci possono essere problemi economici, ma serve affrontarli da uomini e non usando questi mezzi. Io sono tranquillo, male non fare paura non avere. Ho la coscienza pulitissima e per me parlano i risultati, basti vedere quelli degli ultimi anni tra Como, Foggia e Seregno dove ho lasciato una squadra ottava in classifica, mentre ora è nei bassifondi. Ho scritto anche a Gravina e Ghirelli, spero di poter essere sentito il prima possibile dalla Procura federale per chiarire tutta la situazione, che è completamente diversa dalle cose raccontate da Erba e smentite dagli atti”.