Nel Milan a 15 anni, poi il ritiro con Rudi Garcia. Obaretin: “Sono cresciuto emulando Neymar”
“Ero solo un quindicenne ma proprio in quel momento è arrivata la chiamata del Milan. In quell’istante ho capito che avrei potuto fare qualcosa di importante nella mia carriera“. Nosa Obaretin, difensore mancino del Trento, ha compiuto 21 anni a fine gennaio ma è entrato nel mondo del pallone quando ne aveva 9 e indossava la maglia del Cesena. A 15 anni ha fatto un salto enorme, trasferendosi nell’U17 del Milan. Qualche allenamento con la prima squadra sotto la guida di Pioli e dei difensori più esperti, come Tomori, Kjaer e Gabbia. Dopo 4 anni in rossonero, il Napoli ha chiamato Obaretin, prelevandolo a titolo definitivo. Ora è al Trento “per giocare e trovare minuti“. E gioca eccome: sono 28 le partite disputate in 33 giornate di Serie C. Pilastro della difesa di Baldini. La crescita di Nosa è arrivata a un punto cruciale.
Gli inizi al Milan: i due professori Pioli e Tomori
Immaginate di avere 15 anni ed essere milanisti: per voi esisterebbe cosa più bella che giocare nel Milan? Difficile. Nell’estate del 2018, a Obaretin, attuale difensore del Trento, è capitato esattamente questo, e lo ha raccontato nell’intervista concessa a La Casa di C: “Quando avevo 9 anni sono andato al Cesena: lì ho fatto 5/6 stagioni. Sono andato nell’U15 e poi è arrivata la chiamata del Milan. In quel momento ero un quindicenne, ma è stato lì che ho capito di poter fare qualcosa di importante. All’inizio ero incredulo: era un onore per me potermi allenare in quella squadra“.
Nosa ha rievocato con grande piacere anche alcuni confronti con dei fuoriclasse: “Aver fatto degli allenamenti con la prima squadra a Milanello per me, che sono milanista, ha significato davvero tanto. Ho potuto misurarmi con dei campioni come Leao – il mio calciatore rossonero preferito -, Giroud, Theo Hernandez… In quel periodo in panchina c’era già Pioli, che è un allenatore eccezionale”. Sui colleghi di reparto: “Guardavo sempre i difensori, soprattutto Tomori che mi ha impressionato tantissimo per la velocità, il fisico e la scelta nella giocata da fare. Prendevo spunto anche da Kjaer e da Gabbia. Ogni volta che andavo in prima squadra cercavo di apprendere qualcosa da quelli che avevano più esperienza“.
Il ritiro con il Napoli di Garcia e le due ali protettive
Gli anni al Milan trascorrevano e intanto qualche club iniziava a cerchiare il suo nome in rosso. Il profilo di Obaretin cominciava a fare gola a tanti. Il Napoli aveva mostrato molto interesse, e non ci ha pensato due volte ad accaparrarselo. Il livello per Nosa si era alzato, ma c’era sempre l’allenatore che lo aiutava ad arginare la pressione, che per un ragazzo di 19 anni può essere molto difficile da gestire: “Rudi Garcia mi ha detto sin dal primo giorno di stare tranquillo e divertirmi. Mi ha fatto partire titolare in alcune amichevoli, raccomandandomi di stare sereno e di giocare come sapevo fare. Spesso mi ha rassicurato dicendomi che sbagliare è umano e che non c’era alcun tipo di problema“.
A svezzare Obaretin ci hanno pensato anche Rrahmani e Juan Jesus, due che conoscono il mestiere del difensore decisamente bene: “Durante gli allenamenti loro due mi hanno aiutato parecchio e l’ho apprezzato tantissimo. Mi dicevano di giocare tranquillo, di non accusare la pressione che le cose sarebbero arrivate da sole“. Una buona dose di tranquillità e tanta disciplina; secondo Nosa sono questi gli ingredienti di cui un calciatore giovane necessita: “Il calcio è un ambiente che ti fa crescere molto. Devi mangiare bene, dormire il giusto… È una routine che fai e che ti metti in testa. Se sbagli una di queste piccole cose non puoi fare il calciatore. Non puoi andare a dormire tardi se la mattina dopo hai allenamento e con il passare del tempo queste cose le paghi. Sin da piccolo ho avuto la testa solo sul calcio. Mi sono sempre detto che sarei diventato un calciatore. Ho sempre avuto questa mentalità“.
Il prestito al Trento e…
Il trasferimento dal Napoli al Trento – avvenuto nell’agosto 2023 – consente a Obaretin di giocare con costanza tra i professionisti: “Ero in ritiro con il Napoli a Dimaro, poi ho parlato con la società e insieme abbiamo deciso per un trasferimento a Trento in prestito. L’obiettivo era farmi giocare e crescere. Vengo dalla Primavera del Napoli e volevo confrontarmi con il calcio dei grandi, per poi magari un giorno tornare in azzurro“.
La stagione al Trento, però, si è rivelata abbastanza complicata, fino all’arrivo di Francesco Baldini, il terzo allenatore della stagione: “Non ci facevano piacere i risultati che ottenevamo prima. Il cambio di allenatore ci ha spinti a fare sempre meglio e a dare ancora di più. Baldini ha avuto un grande impatto. Ci sono stati 3 allenatori in una stagione. Questa cosa mi ha spiazzato un po’ ma io mi sono messo da subito a disposizione di tutti. Ho sempre cercato di fare quello che volevano per migliorare anche il rendimento della squadra“.
… quel gol alla Neymar
Con Baldini sulla panchina del Trento, finora Obaretin ha saltato solo 33 minuti su 720 totali. Titolare in 8 gare su 8. Nella penultima partita del Briamasco, peraltro, ha realizzato un gol singolare per un difensore mancino: “Bel gol quello contro la Virtus Verona… È sempre bello segnare, soprattutto se sei in casa e davanti ai tuoi tifosi. Ho visto lo spazio nella difesa avversaria, ho fatto un taglio e mi sono fatto dare la palla. Ho tirato con il piede debole, cioè il destro, ma sono riuscito a trovare la rete“. Nosa ha poi concluso menzionando un suo idolo: “Da piccolo guardavo le skills e le giocate di Neymar e cercavo di emularle. Ammiro molto la sua tecnica. Ho provato a imitarlo contro la Virtus Verona (ride, ndr) e fortunatamente la palla è entrata“.
In Serie C, si sa, sbocciano spesso diversi talenti. A 21 anni appena compiuti, Obaretin vanta un bagaglio di esperienze rispettabile per la maggior parte dei ragazzi della sua età. Tanta gavetta al Cesena e quattro anni al Milan, prima di passare al Napoli nell’estate del 2022. Ora il prestito al Trento, che scadrà il 30 giugno 2024. La sua prossima tappa? Non si sa e a Obaretin in questo momento non interessa neanche molto, perché desidera soltanto “arrivare al livello più alto possibile con il calcio“. E allora credici Nosa, perché la mentalità e la disciplina del calciatore ce le hai sempre avute, ce l’hai detto te.