Lazio-Milan e la corsa alla B del Padova: domenica thriller per Oddo
Da Roma a Padova passando (indirettamente) per Milano: in una sola domenica Massimo Oddo ha l’occasione di ripercorre tutti i momenti salienti delle sue due carriere. Da giocatore, alla Lazio si fece notare, al Milan divenne un campione. Una consacrazione che da allenatore ancora manca, ma intanto con il Padova è arrivato il primo trofeo dalla panchina. Da una parte Lazio-Milan, decisiva per gli obiettivi di entrambe, dall’altra Padova-Virtus Verona, dove Oddo si giocherà la prima vittoria di un campionato da allenatore.
Lui che il primo campionato da giocatore lo ha vinto con il Milan nel 2011. Insieme ai vari Ibrahimovic, Thiago Silva ed Allegri in panchina, Oddo ha sconfitto la concorrenza di Inter e Napoli. Un titolo che è arrivato anche con relativo ritardo rispetto agli anni dell’apice della sua carriera. Un periodo riconducibile tra il 2004 ed il 2007, quando la bacheca di Oddo è stata riempita da trofei di ogni tipo.
L’esordio alla vittoria con un club (dopo le Universiadi del 2007) è stato con la Coppa Italia del 2004, con la maglia della Lazio. I biancocelesti in semifinale hanno eliminato proprio il Milan (poi campione d’Italia) dei vari Pirlo, Inzaghi e Maldini con un secco 4-0. In finale, la squadra di Roberto Mancini affronta il grande ex Nedved passato due anni prima alla Juventus. Partito titolare da terzino destro, fu proprio Oddo che aveva il compito di contenere le discese spesso micidiali del ceco. Compito che ha svolto nel migliore dei modi lasciando spazio alla doppietta di Fiore che regalò la quarta Coppa Italia alla Lazio.
Oddo “bello di notte”: il cielo azzurro di Berlino e la rivincita di Atene
Il 2006 non sarà mai un anno come gli altri per noi italiani, figuriamoci per Oddo che quella Coppa la alzò nel cielo azzurro di Berlino. Ancora da giocatore della Lazio (passa al Milan nel gennaio del 2007), fu uno dei convocati da Lippi per la spedizione dell’Italia ai Mondiali in Germania. Il ct lo fa scendere in campo nei quarti di finale vinti per 3-0 contro l’Ucraina di Shevchenko. Dopo il rigore decisivo di Grosso, il momento che rimarrà impresso nella mente dei tifosi azzurri è il taglio del codino di Camoranesi in mezzo all’Olympiastadion ed il “parrucchiere” improvvisato era proprio Massimo Oddo.
“Vicks Vaporub”, come soprannominato ai tempi del Milan, era tornato in rossonero appena sei mesi prima la magica notte di Atene (aveva giocato al Vismara tra il 1993 ed il 1995). Divenne subito uno dei titolarissimi della squadra di Ancelotti che lo schiera anche nella finale contro il Liverpool. Gli stessi Reds che due anni prima rimontarono il Milan con l’ipnotica danza di Dudek. Questa volta il cliente pericoloso era Dirk Kuyt, e l’olandese segnò anche nel finale. Ma la doppietta di Inzaghi rese inutile il gol dell’attaccante del Liverpool. Ad un anno di distanza dalla Coppa del Mondo, Oddo si laurea anche Campione d’Europa. Nella stessa stagione ha vinto anche la Supercoppa Europea contro il Siviglia di Dani Alves e la Coppa del Mondo per Club contro il Boca Juniors di Riquelme.
Oddo: a Padova per la storia
Il palmarès da giocatore di Massimo Oddo si ferma nel 2011 anche con la Supercoppa Italiana dopo lo Scudetto. Quello da allenatore invece ha appena cominciato a riempirsi con la vittoria della Coppa Italia Serie C contro il Sudtirol. Ora ci sono gli stessi altoatesini tra Oddo e la prima vittoria di un campionato dalla panchina. E mentre il suo Padova si gioca tutto contro la Virtus Verona, la Lazio non vuole buttare le ultime speranze di qualificarsi in Champions League contro il Milan che vuole tornare sul tetto d’Italia. E l’ultimo Scudetto vinto dai rossoneri è lo stesso vinto dal pescarese. La storia ha dato i suoi elementi, ora tocca ad Oddo mettere insieme i pezzi.