Ha giocato con Castrovilli e ha assaporato la A: alla scoperta di Nunzio Lella
La doppietta dell’ultimo turno contro la Carrarese di Di Natale, ha solo confermato che il percorso di crescita di Nunzio Lella procede a gonfie vele. Dal 2019 è uno dei punti di riferimento dell’Olbia, e non sorprenda la carta d’identità che alla voce “data di nascita” recita 28 luglio 2000. Lella, in campo, sembra già un veterano. ( Leggi anche – Olbia-Carrarese 4-1: gol e highlights )
Lella, per molti è già un predestinato
I due gol messi a segno nell’ultimo turno, ci spingono ad “indagare” un po’ di più sul Lella calciatore ma non solo. Lo portiamo ai nostri microfoni per farci raccontare tutto di un giocatore che per molti è già pronto al salto, grazie all’ambiente Olbia che lo sta aiutando e non poco. Timido si ma nemmeno troppo. Non possiamo non partire dalla doppietta dell’ultimo turno: ”Una grandissima emozione anche perché è il coronamento di sacrificio e sudore. Io lavoro sempre tanto per aiutare la squadra, e portare a casa tre punti grazie anche al mio contributo in zona gol è davvero bellissimo. Sono del parere che dobbiamo pensare partita dopo partita. Non faccio mai pronostici ma questa è una squadra composta da ragazzi che credono in se stessi. Raggiungiamo il nostro obiettivo e poi a fine anno si tireranno le somme”.
Un rapporto speciale con Max Canzi, suo allenatore prima al Cagliari Primavera ed oggi all’Olbia. Esageriamo, chiedendo se si possa paragonare ad un rapporto come quello tra padre e figlio. Lella si lascia andare ad una risata, ma non conferma ne smentisce: ”Canzi mi ha voluto al Cagliari dopo il fallimento del Bari. Mi alleno sempre al massimo per farmi trovare pronto, decide lui se farmi giocare o meno. Arrivare dalla Primavera 2 alla Primavera 1 è stato importante per farmi crescere. Mi allenavo con gente molto forte tanto da salire in prima squadra poi. Ovviamente non è stato facile all’inizio, cosi come ad Olbia. Una volta però capito il meccanismo ci si ambienta e si va avanti”.
Nella stagione 2018-2019, ovvero l’ultima in maglia Cagliari, complici le ottime prestazioni Rolando Maran lo convoca in prima squadra. Un’emozione unica, che Lella condivide con noi: ”Sensazione fantastica perché capisci che il duro lavoro alla fine paga. Ti passa tutto davanti agli occhi, quando si giocava per strada e si sognava la Serie A. Ricordo che quella settimana mi allenai tutti i giorni con la prima squadra. A fine allenamento il team manager del club mi disse che sarei partito con loro per Roma per il match contro la Lazio. Nonostante un microfono a separarci, avvertiamo l’emozione che traspare dal suo volto nel ricordare quel giorno: Rimasi scosso ma fu un’emozione bellissima. La prima chiamata fu per i miei genitori, erano felici e orgogliosi di me“.
Al Cagliari dopo il fallimento del Bari, e in terra pugliese in squadra con Gaetano Castrovilli: ”E’ forte. Quando ci allenavamo insieme lo marcavo ed era qualcosa di impressionate. E’ un bravissimo ragazzo e merita di trovarsi dove è arrivato”. In Serie A ci sono finiti anche Ladinetti e Carboni, suoi ex compagni d’avventura ai tempi del Cagliari: ”La massima serie per loro è il giusto premio per le qualità che hanno. Sono fortissimi ed io sono molto felice per loro. Per me sono due fratelli ai quali auguro il meglio”. Come spesso capita, proviamo a capire il classico sogno nel cassetto. Impresa fallita con Lella che invece di proclami mantiene i piedi per terra: ”Penso solo a giocare e a dare il massimo. La cosa importante è farsi trovare sempre pronti”. La modestia, uno dei suoi cavalli di battaglia.
A cura di Carmine Rossi