Olbia, Occhiuzzi cerca la sua isola felice
Roberto Occhiuzzi spera che la Sardegna sia la sua isola felice. L’Olbia lo ha scelto come successore di Massimiliano Canzi, designato a sua volta dalla Turris per prendere il posto di Bruno Caneo. Inizia una nuova avventura, la prima, lontano da Cosenza e da quel Cosenza che gli ha offerto la possibilità di formarsi e allenare in Serie B.
Occhiuzzi, da De Angelis a Fontana fino al trionfo con Braglia
Occhiuzzi sta per mettersi alla prova fuori i confini della ‘sua’ Calabria. Da Cetaro a Olbia; dall’Under 17 del Cosenza nel 2014, al girone B di Serie C con l’Olbia. Ne è passato di tempo da quando nel 2016 ricoprì il ruolo di vice di Stefano De Angelis in prima squadra per poi essere confermato nello staff di Gaetano Fontana nelle vesti di collaboratore tecnico. Ne è passata di acqua sotto i ponti pure da quando arrivò Piero Braglia con cui, da secondo, condivise la gioia della cavalcata in Serie B contro ogni pronostico. Ma è raccogliendo il posto del dimissionario Bepi Pillon, che Occhiuzzi ha dato il via al suo percorso da protagonista in panchina.
Occhiuzzi, arrivederci Calabria dopo salvezza, record e retrocessione
Dopo lo stop per la pandemia, il Cosenza di Occhiuzzi muove il primo passo di una marcia da record: 7 vittorie in 10 partite, dal penultimo alla quindicesimo posto in classifica. Una salvezza insperata con la media punti (2.2 a partita) più alta fatta registrare nei campionati europei nel post lockdown. Dall’altare alla polvere, dalla conferma alla retrocessione prima della riammissione e di una nuova parentesi. Rigorosamente col Cosenza: il 7 dicembre Occhiuzzi subentra all’esonerato Marco Zaffaroni, ma poco più di due mesi ne condivide il destino. Adesso è un’altra storia. ‘Nessuno è profeta in patria’, Occhiuzzi lo è stato a tratti. È il momento di voltare pagina.