L’Olbia ha dato ufficialmente il via all’era Occhiuzzi. L’allenatore è pronto a guidare i sardi nel ritiro di Buddusò. All’orizzonte c’è la settima stagione consecutiva in Serie C. L’obiettivo è proseguire sulla strada segnata da Max Canzi con l’arrivo ai playoff.
Ed è proprio nella sala consiliare del Comune del Monte Acuto che l’allenatore ex Cosenza si presenta davanti alla stampa. Il primo pensiero è rivolto all’ambiente, alla piazza, ai tifosi: “La prima cosa che mi sento di dire è che con umiltà e sulla scia del lavoro fatto da chi mi ha preceduto, il nostro primo obiettivo deve essere quello di portare la gente dalla nostra parte perché il pubblico diventi l’arma in più di questa squadra”.
Un pensiero, quello di Occhiuzzi, che ha sempre avuto verso la Sardegna e l’Olbia in particolare: “Ho seguito la squadra dall’esterno nella scorsa stagione e speravo nella chiamata. Sin da subito ho visto l’entusiasmo e una base solida, questo per un allenatore sono aspetti importanti”. Dal legame con il direttore Tatti la scintilla di un’opportunità colta al volo: “Siamo stati compagni di squadra. Il suo esempio l’ho portato con me nel prosieguo di carriera, da giocatore ma anche da allenatore”. Pressioni? “Qui ci sono ambizioni e un allenatore sa che queste fanno parte del mestiere. L’Olbia arriva da risultati importanti per cui lavoreremo per mantenere il buono che è stato fatto e cercheremo migliorarci. Con lo staff è già iniziato un serrato confronto perché l’unione fa la forza”.
Ciò che emerge chiaro è che la testa dell’allenatore è già rivolta al campo: “Preferisco nettamente pensare al lavoro. Dedizione, lavoro e umiltà per raggiungere i risultati i ragazzi devono capire che bisogna passare da questi tre punti. Sono un allenatore esigente e gli stessi ragazzi dovranno esserlo, sia verso loro stessi che verso i compagni. Partiremo da una base importante sulla quale innesterò le mie idee”. Idee che passano necessariamente dal modulo: “Giocare con il trequartista mi piace. Abbiamo Biancu che è una grande interprete del ruolo, così come Ragatzu e Boganini. Capiremo a seconda delle situazioni come combinarli. La difesa a tre può essere un’idea, ma l’importante sarà plasmare un’identità di squadra tenendo aperta la possibilità di cambiare se dovesse esserci l’esigenza”.
Al fianco di Roberto Occhiuzzi anche il presidente Alessandro Marino. “L’Olbia riparte da Buddusò, per il quarto anno consecutivo trovando la solita splendida accoglienza. L’affetto che riceviamo qua ci fa sentire come se fossimo a casa e ci aiuta a iniziare al meglio la stagione”. La scelta dell’allenatore naturale conseguenza della voglia di migliorarsi: “E’ stato fin dall’inizio un nostro obiettivo e sono convinto abbia le caratteristiche tecniche e morali per fare bene. Abbiamo trovato subito disponibilità da parte sua nel venire qui e questo ci ha gratificato. Ci fa capire che il club è sempre più appetibile, anche per profili che arrivano da categorie superiori“.
Obiettivi? “Raggiunto l’obiettivo playoff nella scorsa stagione, quest’anno dovremo dimostrare di essere ancora più bravi per migliorarci. Inizia un nuovo ciclo ma sempre con la nostra filosofia: competitività, ambizioni e sostenibilità”. Poi un occhio al mercato: “Per nulla d’accordo con chi dice che ci siamo ringiovaniti, lasciando intendere che la rosa sia meno competitiva. Chi pensa che, nel calcio professionistico di oggi, un calciatore del 2000 o del 2001 sia considerato giovane, probabilmente non ha ancora capito in che direzione sta andando il calcio. La valorizzazione dei talenti emergenti è sempre stato il nostro modus operandi e questa è la direzione che hanno preso la maggior parte dei club di C”. In chiusura l’appello ai tifosi: “Mi aspetto una risposta chiara dalla campagna abbonamenti. La squadra arriva da un nono posto, da risultati e partite che rimarranno nella storia del club. Sono pronto a mettermi in discussione perché ottenere risultati ma avere lo stadio semivuoto non gratifica nessuno“.
Non solo il presidente Marino e l’allenatore Occhiuzzi. In casa Olbia ha parlato anche il diesse Tomaso Tatti: “Di Occhiuzzi ho sempre apprezzato i principi umani che, aggiunti alle capacità da tecnico, sono certo saranno un valore aggiunto per il gruppo”. Obiettivi? “Iniziamo un nuovo ciclo, ma le ambizioni sono sempre quelle di voler arrivare ai playoff“. Non manca il mercato: “Fatti diversi cambiamenti e potrebbero essercene altri, ma l’ossatura è rimasta invariata. Giocatori come Ragatzu, La Rosa, Emerson, Brignani, Biancu e Travaglini hanno già dimostrato di esprimere valori importanti per la categoria e sapranno accoglierei i nuovi arrivati nel modo giusto”.
In chiusura i rapporti con il Cagliari: “Con la retrocessione in B qualcosa è cambiato nella relazione, ma siamo contenti di vedere tanti dei nostri ex in rossoblù. Noi continuiamo a puntare sui prospetti interessanti della D e della C, aggiungendo giocatori in prestito dai club di A di prospettiva. Ora sta al campo dare il suo giudizio”.
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